Chimarrão è caratterizzato come un gaucho. Oltre alla tostatura, la zucca yerba è il simbolo per eccellenza della nostra cultura meridionale. Nella parte alta della valle, in comuni come Ilopolis, disponiamo di un vero e proprio tesoro verde che può essere esplorato economicamente e dal turismo d’affari.
In compagnia del Segretario Emilia Gasparin, ci viene presentato un progetto dalle sorprendenti potenzialità di attrazione dei visitatori. Questo è il Vivaio Vale Nativo e il viaggio esclusivo attraverso la produzione delle piantine di Yerba Mate nella città di São Valentíme.
La storia di successo del progetto è iniziata nel 2012, quando la famiglia ha iniziato a produrre le proprie piantine. Attualmente sono circa 160.000 gli alberi piantati in cicli di circa un anno e sei mesi.
Dalla semina e germinazione al controllo della dimensione delle piante. Tutto è presentato in modo molto chiaro dal proprietario, Josimar Zatt. Una conoscenza che ci avvicina alla sana abitudine di bere l’erba mate.
La proprietà dispone anche di un altro spazio esotico. Si tratta di una coltura sperimentale con erbe clonate. Sono specie geneticamente modificate per aumentare la resa e persino cambiare sapore o ridurre i livelli di elementi come la caffeina.
Questo è un esperimento che in futuro dovrebbe cambiare il modo in cui viene consumata l’erba mate, creando diversi stili di mate per gusti unificati.
Zat stima che più di 500 persone siano passate nella proprietà negli ultimi anni. La maggior parte di loro sono studenti delle scuole e delle università.
C’è molto da evolvere. Compresa la creazione di un percorso affascinante che esplora la bellezza delle erbe e l’affascinante processo di produzione della tradizionale bevanda gaucho. È importante che le aziende e gli enti pubblici siano già consapevoli di questo potenziale.
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Situata al confine tra Ilópolis e Arvorezinha, la comunità di São Valentim possiede altre stranezze che possono diventare parte del percorso turistico.
La cappella è uno dei rari edifici ancora realizzati in legno, con identiche caratteristiche architettoniche risalenti agli anni ’30, quando il tempio fu costruito dagli immigrati italiani che si stabilirono in queste terre.
Molto affascinante, presenta tre altari e mobili anch’essi risalenti a quasi 90 anni fa. Un’altra differenza è la conservazione del campanile, che fu costruito negli anni ’50 del secolo scorso, e la campana viene ancora suonata in città nei giorni di festa o di morte dei residenti locali.
Nella tenuta Gasparin svetta un pino millenario. La famiglia ha creato un suggestivo sentiero che corre tra l’erba in mezzo al bosco e attraversa diversi ruscelli. Il sentiero luminoso, lungo circa un chilometro, presenta scenari degni di un film, e termina ai piedi di un gigantesco pino.