In un caso che ha sconvolto l’Italia lo scorso novembre, lo studente universitario di Padova Filippo Turetta, che ha confessato di aver ucciso la sua ex fidanzata Giulia Cechettin, 22 anni, ha pugnalato la giovane 75 volte per gelosia.
Questa informazione è stata rivelata nei documenti presentati giovedì (16) dagli avvocati del caso.
Delle 75 coltellate, circa 20 hanno colpito le braccia della vittima per legittima difesa, e molte altre sono state registrate sul viso. L’italiano è stato accusato di “manifesta intento omicida”.
“Il controllo che esercitò sulla ragazza fu continuo”, sottolinea il documento che conclude l’inchiesta, citando la stampa, sottolineando che “era un condensato di orrore”.
Secondo l’indagine, Turetta aveva installato un’app spia sul cellulare di Giulia ed era in fuga “almeno dal 7 novembre” dopo aver pianificato il delitto quattro giorni prima dell’omicidio.
Il giovane aveva condiviso con un terapeuta la sua angoscia per “l’abbandono di Giulia” già dalla fine di settembre. Stava ricevendo cure su richiesta della sua ex ragazza e della sua famiglia.
Duretta ha ammesso di aver ucciso Sechetin in una dichiarazione al giudice dell’udienza preliminare e ha detto che aveva il “cuore spezzato” e voleva pagare per intero per il suo crimine.
Lo studente è stato arrestato vicino a Lipsia, in Germania, il 19 novembre dopo essere stato in fuga per più di una settimana, ed è stato estradato in Italia per essere interrogato sabato scorso.
L’omicidio di Sechetin ha scioccato l’Italia, anche a causa dell’età e della brutalità sia della vittima che dell’assassino. Inoltre, vi è una crescente necessità di combattere la violenza di genere poiché è una delle principali cause di femminicidio nel paese. .