Francisco condanna la “situazione pericolosa” e ricorda la sofferenza degli ostaggi e degli abitanti di Gaza
Città del Vaticano, 3 dicembre 2023 (Chiesa) – Oggi, in Vaticano, il Papa ha chiesto un nuovo cessate il fuoco tra Israele e Palestina, mettendo in guardia sulla situazione “pericolosa” nella regione.
In un intervento letto dopo la lettura ha affermato: “Spero che tutte le parti interessate riescano a raggiungere al più presto un nuovo accordo di cessate il fuoco e a trovare soluzioni diverse dalle armi, nello sforzo di seguire coraggiosi percorsi di pace”. .” L’Angelus, trasmesso in diretta, in Piazza San Pietro e sui canali digitali della Santa Sede.
Come accaduto il 26 novembre, a causa delle sue condizioni di salute, Francesco ha guidato la preghiera dalla Casa Santa Marta, dove risiede, accompagnato da monsignor Paolo Luca Breda, della Segreteria di Stato vaticana.
“È triste che la tregua stia finendo, e questo significa distruzione e miseria. Molti ostaggi sono stati rilasciati, ma molti rimangono a Gaza. Pensiamo a loro, e alle loro famiglie, che hanno visto la luce e la speranza di riabbracciare i loro cari.
Nel testo si legge che “a Gaza c’è grande sofferenza e mancano i beni di prima necessità”.
La tregua di una settimana tra Israele e Hamas si è conclusa venerdì mattina, segnando la ripresa delle operazioni militari, con il bombardamento della Striscia palestinese.
Il 7 ottobre, il gruppo islamista ha ucciso altre 1.200 persone, la maggior parte delle quali civili, ferito altri 5 milioni e preso circa 240 ostaggi in territorio israeliano.
Secondo le Nazioni Unite, la ritorsione israeliana nella Striscia di Gaza ha portato alla morte di oltre 15.200 persone, la maggior parte delle quali civili, e allo sfollamento di 1,7 milioni di persone.
In Vaticano, Francisco ha ricordato anche le vittime dell’attentato nelle Filippine, durante la celebrazione della messa presso l’Università statale di Mindanao, la seconda isola più grande dell’arcipelago.
Il Papa si è mostrato “vicino alle famiglie, e alla popolazione di Mindanao, che già tanto ha sofferto”.
L’attacco è avvenuto tre giorni dopo che l’esercito filippino ha ucciso 11 militanti islamici dell’organizzazione “Stato Islamico” a Mindanao.
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