Un austriaco conosciuto come la “Bestia di Amstetten”, condannato all'ergastolo per aver tenuto la figlia come schiava sessuale per 24 anni, potrebbe finalmente ritrovare la libertà. Josef Fritzl ha 88 anni ed è in carcere dal 2009, condannato per crimini come incesto, stupro e falsa detenzione.
Durante la sua prigionia, la figlia di Fritzl, Elisabeth, diede al padre sette figli. Uno di loro, che aveva problemi respiratori alla nascita, morì nel seminterrato dopo che Fritzl si rifiutò di portarlo dal medico. In quel caso, è stato condannato per “omicidio colposo”.
Anche la moglie di Fritzl, Rosemarie, ha denunciato la scomparsa della figlia. Ma l'uomo ha consegnato alla polizia una lettera scritta da Elizabeth in cui diceva che si trovava a casa di un amico e non aveva intenzione di tornare. Fritzl ha divorziato da Rosemary nel 2012, sostenendo che lei non gli aveva mai fatto visita in prigione.
I crimini di Fritzl furono scoperti nel 2008, quando permise a sua figlia di lasciare il seminterrato di casa per andare in ospedale. Ha colto l'occasione per dire alla polizia che era in prigione da quando aveva 18 anni e che era la vittima di suo padre.
A partire dal 2024, come prevede la sua sentenza, Fritzl potrà essere messo in libertà vigilata. Secondo la perizia psichiatrica, dopo diverse cadute in carcere, Fritzl ha difficoltà a muoversi e usa un deambulatore.
Il boia di sua figlia pensa che sia una pop star
I media locali affermano inoltre che lo si vede regolarmente parlare alla televisione, parlare di visite di parenti mai avvenute e crederlo una pop star. Se fosse confermato che Fritzl non rappresenta più un pericolo, potrebbe essere mandato in una casa di cura.
Specialista in psichiatria forense presso l'Università di Linz Austria, da un anno prepara un nuovo studio sul caso Fritzl. Secondo lei la “Bestia di Amstetten” non costituisce più un pericolo per gli altri e può essere trasferita nel carcere di Kremsstein, il che sarebbe il primo passo verso la libertà condizionale.