Hai mai sentito parlare di Gary Slotkin? È un medico americano ed epidemiologo presso l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Intorno al 1995, dopo molti anni trascorsi a combattere le malattie infettive in Asia e Africa, è tornato nella sua città, Chicago, negli Stati Uniti d’America.
Una volta arrivato lì, ha ammesso di essere rimasto scioccato dal tasso di criminalità che ha riscontrato: “Avevo visto tutta la violenza che stava accadendo negli Stati Uniti e, poiché avevo trascorso molto tempo all’estero, non ne avevo idea visto sui giornali e in televisione che c’erano ragazzi “Quattordicenni sparano in testa a un tredicenne. Ucciditi. Erano ragazzini che si sparavano a vicenda”.
A quel tempo, tra il 1994 e il 1999, a Chicago furono uccise 4.663 persone. Incuriosito, questo medico ha deciso di studiare il problema. Ha notato una serie di somiglianze tra la violenza a Chicago e le epidemie che ha combattuto.
Si rese conto presto che i crimini accadono in luoghi e tempi specifici. Inoltre, sembrano riprodursi come malattie infettive. La conclusione logica seguita è stata che la criminalità dovrebbe essere affrontata in conformità con le strategie di sanità pubblica.
La prima regola era quella di non trattare la violenza come un “problema dei cattivi”, ma piuttosto come una malattia contagiosa, da prevenire e, in ultima analisi, mitigare.
In Uganda, ad esempio, durante la lotta contro l’AIDS, si sa che le persone ascoltano i consigli sul sesso sicuro solo se provengono da qualcuno che si trova in una situazione simile alla loro. Così, a Chicago, ha reclutato ex criminali per parlare con le bande, identificare situazioni e individui ad alto rischio e intervenire nei conflitti prima che si trasformassero in cicli di violenza. Uno di loro ha detto: “Questi ragazzi non ascoltano la polizia, ma abbiamo una reputazione e credibilità per strada. “Parliamo la loro lingua.”
Diamo un’occhiata ai risultati: nelle aree in cui hanno operato queste “interruzioni violente”, gli incidenti con sparatorie sono diminuiti fino al 40%. Altre città seguirono l’esempio, come Los Angeles, New York e Baltimora.
A Glasgow, nel Regno Unito, siamo andati oltre: è stata adottata una strategia sanitaria pubblica più ampia, che comprendeva istruzione, sanità e servizi sociali. Il risultato: una diminuzione del 50% degli omicidi tra il 2004 e il 2017.
Continuo a pensare al Brasile. Non è ora di essere più scientifici nella lotta alla criminalità?