un La decisione è stata deliberata oggi da un giudice del tribunale di Palermo (Sicilia), dopo che il pubblico ministero ha confermato l’accusa e la difesa di Salvini (leader dell’estrema destra italiana) ha affermato che la decisione presa nell’estate del 2019 è stata presa. dal governo italiano nel suo insieme e non solo dal proprietario del portafoglio Interior di allora.
Il processo inizierà il 15 settembre, con la comparsa di diversi media locali.
Il leader di estrema destra della Liga, quando è entrato nell’esecutivo italiano, e poi in una coalizione di governo ha mantenuto con il Movimento 5 Stelle (M5S, anti-regime), ha studiato il portafoglio interno ed è stato vice primo ministro.
In quel periodo Salvini attuava la “politica dei porti chiusi”, una strategia che impediva agli immigrati di sbarcare sul suolo italiano che, come aveva sempre sottolineato, veniva applicata per cercare di spingere il resto degli Stati membri dell’Unione Europea ad accettare il reinsediamento di coloro persone arrivate sulle coste italiane attraverso la rotta migratoria del Mediterraneo.
Nell’agosto 2019, Salvini ha rifiutato che a circa 150 migranti soccorsi sulla nave umanitaria Open Arms, che all’epoca proveniva dall’isola di Lampedusa, sarebbe stato impedito di approdare in un porto sicuro, in questo caso, in un porto italiano.
Queste persone sono rinchiuse in mare da più di 20 giorni.
Il loro viaggio si è concluso la notte del 20 agosto 2019, quando la Procura della Repubblica ha consentito lo sbarco a Lampedusa di 83 migranti rimasti sulla nave associata alla ONG spagnola Proativa Open Arms.
Molti degli immigrati sono stati trasferiti in precedenza dal gruppo bandito a causa di situazioni specifiche, mentre altri si sono tuffati in mare per nuotare fino alla costa.
“Sono stato citato in giudizio per questo, per aver difeso il mio Paese? Sto andando sottosopra, anche da parte vostra. L’Italia prima di tutto. Sempre”, ha scritto Salvini in un messaggio sui social.
Da parte sua, oltre che sui social, l’organizzazione non governativa catalana, Proativa Open Arms, ha accolto con favore la decisione del giudice del tribunale di Palermo.
“Siamo felici per tutte le persone che abbiamo salvato durante la Missione 65 e in tutti questi anni. La realtà del Mediterraneo è una sola, siamo in mare a dirlo”, ha confermato la Ong.
Il 20 marzo la Procura di Palermo ha richiesto il processo a Salvini, sostenendo che questa situazione “non era un atto politico, ma un atto amministrativo” da parte del Ministero dell’Interno.
L’avvocato di Salvini, Giulia Bongiorno, ha presentato oggi per quattro ore gli argomenti per cercare di impedire lo svolgimento del processo, sostenendo che la decisione di non consentire l’accesso ai migranti nel territorio italiano è stata presa dal governo collettivo.
Questa non è l’unica operazione di questo tipo in cui è coinvolto il nome Matteo Salvini.
Un altro caso simile è aperto nella città siciliana di Catania, a causa di un caso risalente agli eventi di luglio 2019.
Quell’anno, tra il 27 e il 31 luglio, Salvini ha impedito a 131 migranti di sbarcare in un porto italiano e ha tenuto queste persone a bordo della nave della guardia costiera italiana, “Gregoretti”, per diversi giorni nel Mediterraneo.
Il 10 aprile, la procura ha chiesto l’archiviazione del caso.
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