Scopri gli attuali manager che hanno lavorato per tutta la vita e hanno bisogno di più tempo prima delle gare.
E’ questo l’esito del forum sulle località balneari promosso da Cyprus News Agency e Confartigiano Abruzzo sui privilegi statali.
“Stessa spiaggia, stesso mare”, dice uno degli appunti, “ma il vero pericolo ora è che gli stessi volti che per decenni hanno regalato ai propri clienti sorrisi, efficienza, professionalità e qualità, non reagiscano più. Ora la realtà è in pericolo di prendere una decisione completa. Tempo hanno versato sangue e sudore su di noi. .
Per questi motivi Cna e Confartigianato, insieme ai rappresentanti nazionali del settore balneare, hanno invitato a Pescara i propri partner, per un confronto aperto su politiche e istituzioni, ma soprattutto per cercare le soluzioni necessarie. Perché, come ha affermato nelle sue conclusioni Sabina Cardinale, presidente nazionale di Cna Balneari, «La scelta del Consiglio di Stato rende difficili i nostri investimenti, e questo è un problema non solo per la nostra attività, ma per l’intero sistema turistico italiano: ogni incertezza per noi e per noi è una causa”. All’Auditorium Petruzzi, a Pescara, le località abruzzesi hanno potuto definire le loro strategie, che si riducono a un principio: il riconoscimento del valore complessivo che rappresentano per 32mila aziende italiane con stabilimenti balneari. Per Mauro Vagni, Capo Nazionale delle Imprese di Stato di Convertiganato, “La decisione del Consiglio di Stato ha accelerato i tempi per la riforma della proprietà marittima dello Stato. Con l’Anc e le altre associazioni di categoria c’è unità di intenti, che è l’unica condizione per vincere questa battaglia, ma lo stesso deve valere con i poli politici. Perché si tratta di una fetta importante di questo 13% pari al PIL turistico del sistema Italia, e quindi va riconosciuto come un patrimonio storico, culturale e tradizionale da difendere. Vogliamo rimanere in Europa mantenendo la nostra privacy. “
Innanzitutto bisogna dare il dovuto merito a chi ha dedicato la propria vita al mare e alle spiagge, ha detto Cna Balneari, a condizione che si sappia bene quanti sono: ci sono. Al governo è stato chiesto da tempo di mappare il sistema statale italiano e quanti e quanti investimenti sono stati fatti. Condotto dagli attuali direttori. senza vantaggio. Perché non è possibile rispondere al numero di sconti erogati per comprendere le differenze tra le regioni? Qui non siamo di fronte alla liberalizzazione del commercio, e la nostra attività non può essere paragonata al bar in franchising non è un mandato: con l’avanzare delle cose, stiamo solo parlando di mandare a casa uno, far entrare un altro, libertà di concorrenza non in gioco. La politica dovrebbe risponderci. Ovviamente, dobbiamo prevedere un periodo di transizione più lungo prima di prendere qualsiasi decisione. Il pubblico si è meravigliato che usando le parole del nome storico delle aziende costiere abruzzesi, come Sandro Lemy, direttore dei resort di Confartiganato, abbia ricostruito parte della storia della categoria (“Non capiamo di cosa stavamo parlando, ho qui in gioco ci sono le famiglie, non le aziende, le persone». quanto fatto nelle case altrui Oltre alle testimonianze di solidarietà del sindaco di Pescara, Carlo Massi, e di un membro del Consiglio regionale dei Fratelli d’Italia, Guerino Testa, hanno partecipato parlamentari nazionali ed europei discussione. Così, secondo Salvatore de Meo, eurodeputato di Forza Italia, “la politica deve mettere le mani sulla riorganizzazione del settore. Altri paesi come Portogallo, Spagna e Croazia sono avanzati prima e meglio. Servono garanzie per il sistema balneare italiano, c’è un principio di legalità delle aspettative che va tutelato. Non si discosta l’opinione del collega democratico, Brando Benevi: “La strada principale è la riforma della proprietà statale, nella logica dell’integrazione europea, lontano da quei preannunciatori modelli sovrani di stampo polacco”. Commissione Finanze, Luciano Dalfonso, “Certo va applicato il principio di concorrenza, ma anche il principio di coerenza. È essenziale riconoscere e posizionare il ‘bianco e nero’ negli standard che ispireranno anche le offerte future. Elementi che incidono sul valore, come l’avvio delle attività e il riconoscimento degli investimenti effettuati: i dipartimenti dovrebbero essere tenuti a preparare offerte che siano in grado di rappresentare bene le esigenze espresse in questo mondo. “