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Alla Festa do Cinema Italiano interpreta “O Rapto” di Marco Bellocchio con Paolo Pirobon e Barbara Ronchi.
Nel 1857 l'Italia non era ancora unita e la città di Bologna era uno Stato sovrano Stato PontificioEssendo uno degli Stati Pontifici situato al centro della penisola italiana. Stati della Chiesa Cattolica che rimasero sotto l'autorità civile dei papi, con autorità assoluta esercitata dalla capitale, Roma, tra il 756 e il 1870.
Questa brevissima introduzione aiuta a comprendere il contesto in cui si svolge la narrazione proposta in Rabito 2023, film diretto dal regista italiano. Marco Bellocchio.
Riconoscimento dell'identità e della coscienza sotto l'autorità pontificia
In un certo senso, la situazione geopolitica descritta era governata da presupposti di monarchia assoluta, che però non impedivano la convivenza di cristiani ed ebrei non convertiti nelle più diverse attività quotidiane. Fu questo il caso della famiglia ebraica, di cui ripercorreremo, con schemi di arroganza religiosa, con il linguaggio della Scrittura, le vicende di una vera e propria disgrazia che invase la loro vita quando uno dei tanti figli fu costretto a lasciare la comoda casa paterna perché sospettato di essendo stato battezzato.
Un fatto misterioso dato con certezza da Padre Feletti, membro anziano dell' Inquisizione Da Bologna. Questo personaggio della Sibilla sostenne la sua decisione basandosi sulla falsa confessione di un domestico di una famiglia ebrea che sei anni prima aveva visto un bambino fragile affetto da sintomi che aveva identificato come quelli di una malattia mortale, e temeva che il bambino morisse senza essere guarito. . Battezzato (che, secondo alcune idee meno stringenti legate all'ideologia cattolica, gettò la sventurata Limbo), dopo essere stato avvisato da una persona altrettanto irresponsabile, prese l'acqua santa e battezzò in modo offensivo il bambino ebreo. Quindi, ancora una volta, secondo l'altrettanto offensiva opinione cattolica, il ragazzo si convertì subito al cristianesimo.
Tutto ciò appare oggi ridicolo, ma i fatti storici sono chiari e questo incidente, avvenuto perlomeno con la massima diplomazia, suscitò l’ira della comunità ebraica, che lanciò allora attraverso i media una campagna che si espanse in patria e all’estero. Ciò che si stava facendo era denunciare l'arroganza dell'autorità papale. Un'iniziativa che si rivelò efficace come arma da lancio contro la teocrazia romana.
In ogni caso, ciò non ha impedito che il giovane Edgardo Mortara, come veniva chiamata la vittima di questo attentato, venisse rapito e mandato in prigione. Roma lo mandò in collegio dove fu sottoposto all'assimilazione forzata delle dottrine cristiane. Lui e gli altri bambini che si trovavano lì si trovavano nella stessa situazione, e quindi lontani dalle famiglie e dai genitori, imbavagliati nel pensiero, diciamo, della cosiddetta tutela della Chiesa cattolica e dell'onnipresente ma non necessariamente onnisciente ombra. Tavolo Pew IX.
Poiché questo è il principale conflitto drammatico di “Abduction”, il rapimento della persona, dell'identità culturale, della dignità razziale e della coscienza di un giovane, fortunatamente regista e sceneggiatore non si sono fermati all'esposizione o all'esplorazione melodrammatica di temi come l'antisemitismo o la l'antisemitismo, d'altro canto. Il trattamento di bambini che hanno altre problematiche con analoga gravità alla base e che, come correnti visibili e invisibili, attraversano questa fantasia basata su fatti reali.
Infatti, il ruolo principale interpretato dal padre di Edgardo Mortara (interpretato da… Fausto Rossi Alessi), nonostante il loro dinamismo, non cancella la presenza ferma e determinata della moglie, la madre non impegnata (interpretata Barbara Ronchi) che si rivela uno dei personaggi più forti e il migliore nel superare le avversità con la sua ribellione e volontà di non sottomettersi ad obblighi che potrebbero ferirla più del suo corpo e della sua anima. Un'introduzione alla difesa della condizione femminile, il suo esempio e la sua determinazione contribuiranno in parte ad alleviare il peso depressivo del dramma che si è abbattuto sul figlio, su se stessa e sulla sua famiglia.
Si può infatti dire che questa madre coraggiosa seppe resistere alle ondate di arroganza delle successive autorità cattoliche, con un atteggiamento liberale che arrivò ad anticipare nel segreto, nell’arena pubblica e nelle situazioni di autorità, l’atteggiamento di coloro che poi divennero, compreso uno dei suoi figli, urlando con le armi in mano. “Viva l'Italia”Ha posto fine alla dispersione politica e amministrativa che regnava da anni, dopo la lotta di liberazione e gli abusi commessi dal Vaticano.
Dal punto di vista strutturale “Kidnapping” offre solidi valori produttivi. Un buon guardaroba, una competente ricostruzione scenografica che ci porta con precisione e dettaglio nelle complessità della seconda metà dell'Ottocento, musica che non interviene nell'evento come un personaggio qualunque ma come uno stile per definire un'epoca. Naturalmente ho già parlato degli attori che interpretano i personaggi principali della famiglia ebrea, sottolineando anche la presenza meno esperta del giovane che interpreta il ruolo. Edgardo Mortara prima di essere sostituito da un altro attore più anziano che svolgerà meglio il lavoro.
Tuttavia, posso solo dire che sono rimasto molto colpito dal direttore della fotografia Francesco di Giacomo. In questo progetto ritengo abbia senso far sì che le immagini nel loro insieme corrispondano a una serie di ambienti illuminati da fonti naturali di luce e ombra combinate con sottili accenni di luce artificiale, spesso ai limiti della visione coerente con un interesse realistico nell'immedesimarsi in parte del mistero che sicuramente prevaleva nelle decorazioni allora esistenti e soprattutto nei contesti in cui si muoveva la maggior parte delle figure.
Anche all'esterno l'immagine è coordinata in modo che non vi siano strappi, ad esempio, tra un percorso processionale visto dal punto di vista di qualcuno su una chiatta lungo il fiume Tevere e l'interno di un palazzo o di una casa. Non importa quanto ricco o umile. Il risultato è che il nostro sguardo si concentrerà sugli uomini e sulle donne, e questa è l'arte di presentare ed esprimere gli eventi. La laurea E' sì situazioneMette in luce un dato innegabile, ovvero che il veterano Marco Bellocchio non ha perso, superati gli ottant'anni, le facoltà che lo contraddistinguono come uno dei registi più importanti in Italia e nella storia del cinema europeo.
Rapimento e critica
Titolo del film: rapire
Registi): Marco Bellocchio
attori): Barbara Ronchi, Ennea Sala, Fausto Russo Alessi, Leonardo Maltese, Paolo Pirobon
Tipo: Drammatico, 134 minuti, 2023
Conclusione:
Caratteristiche: Nel corso della diciassettesima edizione del Festival del cinema italiano Saranno presentati nel contesto della programmazione del dipartimento panorama. Anteprima martedì prossimo, 16 aprile.
Più tardi, l Alenbec L'anteprima nel circuito commerciale è prevista per il 18 aprile 2023. Una buona iniziativa da parte del distributore, che offre una grande opportunità per verificare la qualità del film in un momento in cui c'è una sana concorrenza da parte di altre opere italiane nel campo del cinema e non solo. sta riecheggiando, che nell'ambito della kermesse avrà comunque grande diffusione in diverse città del nostro Paese, e precisamente: Almada (8, 15, 22, 28 e 29 maggio), Alverka (12 e 13 aprile)Aveiro (22 e 23 aprile)blocco stradale, nave (28 e 29 maggio), Coimbra, Évora, Figueira da Foz (Dall'11 al 13 maggio) Funchal (dal 2 al 5 maggio) Lagos (dal 14 al 17 maggio), Liria (dal 17 al 19 giugno), lol (1 e 2 giugno)Penafiel (dal 12 al 18 aprile)Oporto (dall'8 all'11 maggio), Sardole, Setúbal (dal 26 al 28 aprile), Tra l'altro da annunciare.
Per gli scopi necessari, Festival del cinema italiano 2024 Si distingue come l'evento più importante del Portogallo dedicato ai mille e uno cammini della cultura italiana, oltre a promuovere eventi cinematografici, gastronomici, musicali e letterari.
Contro: Niente.