L’indice PSI-20 ha chiuso la sessione giovedì al suo livello più basso, con la valuta in deprezzamento dello 0,92%, a 5423,8 punti. Il settore energetico è il settore più pesante del mercato azionario, più precisamente EDP Renováveis, che scivola di oltre il 3%, analogamente a quanto sta accadendo con altre società energetiche europee.
Delle 19 società quotate che compongono il benchmark europeo, sette hanno chiuso la giornata in “verde”, ma ciò non è stato sufficiente per far salire il PSI-20. La società quotata che ha visto l’aumento maggiore è stata Novabase, che è salita dell’1,02% a 4,95 euro per azione.
Ma la maggior parte delle società quotate (11, più precisamente) hanno chiuso la giornata in “rosso”, i due “giganti” Galeb e Geronimo Martins, che sono scesi dello 0,125 e dello 0,36%, rispettivamente, a 8,454 e 19,34 euro per azione.
Tuttavia, il punto forte va a EDP Renováveis, che è sceso del 3,73% a 21,7 euro per azione. In territorio negativo anche la “capogruppo” EDP che perde l’1,66% a 4746 euro. Chiude in “rosso” anche un’altra società di energie rinnovabili, Greenvolt, con un calo del 2,11%, a 6,04 euro. Il calo delle fonti energetiche arriva nel giorno in cui molte fonti energetiche europee, comprese alcune rinnovabili, hanno chiuso la giornata a un livello basso: Iberdrola, Endesa, Solaria (spagnola), Vestas (danese), Engie e Edf (francese), Enel ( italiane) sono alcune delle aziende del settore che hanno chiuso i battenti.
Infatti, proprio come il Psi-20, le principali piazze europee sono state tutte chiuse. Ad esempio, l’indice europeo Stoxx 600 è in ribasso di circa l’1,1%.