La dichiarazione confuta il testo firmato da Catherine Deneuve
1 febbre
2018
– 18:28
(Aggiornato alle 19:10)
Più di 100 donne del cinema italiano, ispirate dal movimento “Time’s Up” di Hollywood, hanno pubblicato un comunicato e creato un collettivo per combattere i casi di violenza e molestie sessuali nel settore dello spettacolo.
Nell’elenco figurano alcuni dei principali nomi della “settima arte” e del teatro in Italia, come le sorelle Rohrwacher e Comencini e le attrici Giovanna Mezzogiorno, Jasmine Trinca, Ambra Angiolini, Isabella Ragonesi e Vittoria Puccini.
“Questo è il momento in cui smettiamo di avere paura”, si legge nella dichiarazione, firmata da 124 donne e pubblicata sul quotidiano rumeno La Repubblica. Il gruppo si chiama “Dissenso Comune” e promuoverà campagne pubbliche contro la violenza sessuale.
Questa iniziativa è il frutto di due mesi di incontri, iniziati dopo la rivelazione di una vera e propria epidemia di abusi nei corridoi di Hollywood, incarnati nella persona dell’ex potente produttore Harvey Weinstein, accusato, tra gli altri, dall’italiana Asia Argento .
“Qualche mese fa, sulla scia del caso Weinstein, attrici e presentatrici di diversi paesi hanno parlato e hanno cominciato a rivelare una verità così banale da essere agghiacciante. Questo documento non è solo un atto di solidarietà con tutte le attrici che lo hanno fatto il coraggio di parlare in Italia e che sono stati attaccati per… “Quello, ma era un certificato obbligatorio.”
Nel testo, le donne affermano di aver tutte subito molestie sessuali, “in modi e forme diverse”, e promettono di offrire sostegno a chi sceglierà di raccontare le proprie esperienze. Il testo aggiunge: “Non si dovrebbe più perdere tempo mettendo in dubbio la veridicità delle parole delle vittime. Parlare apertamente significa rivelare come le molestie sessuali vengono riprodotte come istituzione”.
Gli italiani confermano che non si preoccupano di fare un discorso morale, ma sottolineano che la violenza sessuale non ha nulla a che fare con il “gioco della seduzione”, in un messaggio diretto alla dichiarazione della star francese Catherine Deneuve. “Definire le molestie sessuali un sistema, piuttosto che una malattia che colpisce un singolo individuo, significa minacciare la reputazione di questa cultura”, afferma il documento.
Da quando a Hollywood è scoppiato lo scandalo che ha portato alla creazione del movimento “Time’s Up”, formato da attrici e altre personalità degli Stati Uniti, molte donne hanno messo in dubbio il silenzio delle star del cinema in Italia.
La dichiarazione dell’attrice, regista e produttrice di 124 è un modo per confutare queste critiche e inserire il Paese una volta per tutte nel dibattito sulla violenza sessuale nell’industria dell’intrattenimento.