Studio televisivo niente male: Skyway Monte Bianco a 3.466 3000. Kalipè – a passo d’uomo, va in onda il mercoledì per le prime cinque serate su Rai 2, quindi è orientato verso traguardi più alti. Progettato e gestito da Massimiliano Ossini, rappresenta un nuovo modo di diffondere la scienza in televisione, coniugandola con l’intrattenimento. Ogni episodio ruota attorno a un tema legato alla protezione del pianeta, che si riduce al titolo di una canzone eseguita dal cantante alternativo in un incantevole paesaggio delle Alpi. Prima canzone: La cura, di Franco Battiato, eseguita da Nick ai piedi di un dente gigante. Poi, interviste ad alta quota con esperti ambientali si alternano a reportage da tutto il mondo incentrati sulle bellezze naturali ma anche sulla curiosità. È il caso del deserto di Tabernas in Spagna, perfetto per parlare della desertificazione che sta progredendo anche in Europa e allo stesso tempo ricordare che il deserto andaluso è stato scenario privilegiato per Sergio Leone per i suoi mitici film western. In queste situazioni, a differenza dei suoi coetanei (da Angela a Giacopo a Tozzi), Osini appare più un direttore d’orchestra che una celebrità, nel senso che sa stare sul palco meglio degli altri. Poi non disdegnava nemmeno di avventurarsi in situazioni sequenziali, rischiare è il mio lavoro, come quando si scende negli anfratti del Vatnajokull, la più grande calotta islandese del Vecchio Continente. Alla fine, dopo lo spazio di Sting in versione musicale ed ecologica, forse non tutto in Kalipè (parola himalayana che significa passo lento e corto) non è stato completamente integrato. Resta comunque più che apprezzabile il tentativo di creare un contenitore ambientale e sostenibile più diversificato rispetto ad altri programmi di questo tipo.
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