(ANSA) – Più di 100mila cittadini italiani hanno firmato una petizione online contro l’aumento dei prezzi benzina imposte dal governo del premier Giorgia Meloni, ha riferito venerdì l’associazione dei consumatori Altroconsumo (18).
In tutto, 103.000 persone chiedono al governo italiano di riscontare i prezzi di benzina e gasolio e di abolire l’imposta sul valore aggiunto (Iva) sui carburanti, al fine di contenere i recenti aumenti di prezzo “inaccettabili” in Italia.
La petizione accusa l’amministrazione Meloni di aver preso misure “soft” come far esporre alle pompe di benzina i prezzi medi di benzina e gasolio.
“Come ampiamente previsto, questo si è rivelato del tutto inefficace”, ha avvertito Altroconsumo.
L’associazione ha anche sottolineato che la riduzione dell’imposta sui consumi, valida fino all’inizio di quest’anno, ma non rinnovata dal governo Meloni dopo aver citato diverse priorita’, “ha dato un po’ di conforto”.
Tuttavia, anche una misura del genere non sarebbe “decisiva”, ha aggiunto il gruppo, come l’abolizione dell’imposta sul valore aggiunto.
Dal canto suo, il ministro dell’Industria italiano Adolfo Orso ha dichiarato a Rai3 che tagliare le tasse sulla benzina costerebbe un miliardo di euro al mese, ovvero 12 miliardi all’anno.
“Invece, il governo ha utilizzato questi soldi per tagliare due volte la pressione fiscale e conta di rifarlo con la prossima legge di bilancio”, ha aggiunto Ursu.
Il Ministero dei Trasporti italiano ha riferito oggi che i prezzi della benzina sono rimasti stabili negli ultimi tre giorni tra le richieste dei consumatori di tagli fiscali.
“I prezzi medi di gasolio e benzina rilevati lungo la rete stradale italiana sono stabili da tre giorni”, conclude il ministero in una nota. (dimenticare).
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