Quello che abbiamo visto questa domenica è visitare Netflix due volte e avventurarsi in un film in DVD. Come potete vedere nell’apertura dell’articolo, guardate Pedro Martins Vivo, un nuovo film d’animazione diretto da Kirk DeMicco che ha i temi musicali di Lin-Manuel Miranda come uno dei suoi punti di forza.
A sua volta, Marco Gomez ha avuto l’opportunità di vedere Firenze e la Galleria dos Ophisios, opera parte della collezione Festa do Cinema Italiano. Chiunque gli dia una possibilità porterà a una migliore comprensione del Rinascimento.
Infine, anche Filipe Urrica era in catalogo e ha visto anche un’opera animata, Paradise PD. All’editore è stato dato un fascino umoristico agli episodi che aveva già visto, affermando: “Sicuramente non troverai un’altra serie senza tagliare parole come questa”.
Pedro Martins, Vivo (Netflix)
Disponibile dallo scorso venerdì 6 agosto, in esclusiva su Netflix, Vivo è un nuovo spettacolo animato che mette in mostra il talento di Lin-Manuel Miranda, il cervello principale di Hamilton, responsabile della musica qui, produttore esecutivo e presta la sua voce a Vivo, il quincaju che stelle nel film Animation Sony Pictures.
Siamo stati portati a Cuba, dove il suo proprietario Andrés (Juan de Marcos) organizza eventi di musica di strada. Il pass non tarda a celebrare l’azione e Vivo deve presentare una canzone scritta da Andres per Marta Sandoval (Gloria Estefan), il suo grande amore.
Con una durata di poco più di novanta minuti, Vivo si nutre di questo viaggio per raccontare una storia di amore, perdita e amicizia. Tutto questo con un sound design che alza l’asticella, li aiuta a guadagnare più attrattiva e ha temi irreparabili che rimarranno sempre nella mente di chi vi dedica la sua attenzione.
Un punto culminante è l’interpretazione di Ynairaly Simo nei panni di Gabi, un’amica di Vivo che lo aiuta nel viaggio, anche se deve uscire di casa senza dirlo a sua madre, Rosa (Zoe Saldana). Non siamo di fronte a una tragedia che strappa incessantemente lacrime, ma piuttosto a una celebrazione che non si esime dall’includere la morte e la nostalgia nelle sue trame principali.
È vero che si possono tracciare facili paralleli tra Vivo e parte del lavoro della Pixar, ma qui c’è qualcosa che non è una perdita di tempo. È leggero quando dovrebbe essere, ma tocca emotivamente molti punti dolenti. È vantaggioso che l’animazione abbia una qualità eccellente, sia in termini di dettaglio che nella tavolozza dei colori.
Marco Gomez, Firenze e Galeria dos Ophisios (DVD)
Il formato DVD è dominante nella nostra visione home cinema, con una sola visione, sembra insostituibile e, giustificato, il suo basso costo di stampa. Abbastanza basso da rimanere tale alla fine della catena di distribuzione, fino al consumatore finale. Se la borghesia non si conforma alla logica del ragionamento logico, ha ancora, chissà come trarne profitto, la conoscenza del mercato.
Guarda l’esempio che attiverà la mia partecipazione al modulo di valutazione nei prossimi due mesi. Dalla consegna originale in uno dei quotidiani di maggiore tiratura a 9,50 euro per ciascuna delle 10 parti che la compongono, il prezzo totale è di 95 euro, la prima stagione del set retail A Grande Arte no Cinema è uscita in due volumi, prezzo unitario 34,99 euro, circa 70 euro per un gruppo. A poco più di mezzo anno da questo lancio, la promo ha abbassato ogni volume a 10,50€, uno sconto del 78% rispetto al prezzo iniziale, a 21€ per tutta la stagione.
È stato inserito nel programma delle edizioni del Festival del Cinema Italiano, promosso dall’associazione Il Sorpasso, e il numero di apertura è stato attribuito a Firenze e Galeria dos Ofícios (2015), Firenze e Gli Uffizi 3D/4K, e ordinato di non essere ammaliato indiscriminatamente sul significato relazionale della città italiana con Il contenuto dei capitoli successivi.
La regione italiana della Toscana in senso geografico ampio ma con un punto focale a Firenze, le fessure dello scisma con il Medioevo divennero visibili nel movimento umano storicamente designato come Rinascimento, Rinascimento o Rinascimento. Per nascita o percorso di carriera, il capoluogo toscano è segretamente legato ai più grandi nomi dell’arte tra Trecento e Cinquecento, la raccolta documentaria di novantacinque minuti di analisi diretta da Luca Viotto.
Filipe Urrica, Paradise PD (Netflix)
Come per i videogiochi, ho anche diverse serie che sono in ritardo sul programma e che non ho ancora visto. Mi sono perso la terza stagione di Paradise PD, una serie animata su Netflix che è divertente, ma il suo senso dell’umorismo probabilmente non è apprezzato da tutti. Personalmente, penso che sia sopravvalutato al punto che rido a crepapelle anche dopo che i titoli di coda sono passati per ogni episodio.
Se pensi davvero che tutti coloro che scrivono gli episodi di Rick e Morty abbiano una straordinaria creatività, allora questo nastro è molto più alto in Paradise PD. Qui però non si esplorano concetti filosofici o intelligenza minima, in Paradise PD si cerca lo scherzo solo per la reazione che ci fa ridere, per non discutere poi di teorie sui messaggi inconsci dell’episodio.
Paradise PD non ha paura di essere controverso, potrebbe essere quello che stai cercando, ma se riesci effettivamente a far ridere la gente, penso che sia stata una buona scelta scegliere questo tipo di commedia. È molto probabile che troverai un argomento che potrebbe offenderti o metterti a disagio, perché gli argomenti qui sono sesso, droga o politica. Prendono persino in giro le persone obese con le pompe per insulina e io, diabetico, ho trovato molto divertente questa particolare situazione.
Ad ogni modo, Paradise PD è una serie che riesce a offendersi di più nella terza ripresa rispetto alle stagioni precedenti e ha momenti davvero disgustosi, pur rimanendo divertente. Sono sicuro che non troverai un’altra serie semplice come questa, anche se gli argomenti che stai trattando sono molto delicati.