Il tribunale della concorrenza di NOS Comunicações ha ordinato una multa di 1,35 milioni di euro per il mancato rispetto delle regole che consentono ai clienti di risolvere i contratti e di pagare 250 euro a titolo di risarcimento a ciascuna delle parti lese.
Nella sentenza di martedì del Tribunale per la concorrenza, la regolamentazione e la sorveglianza (TCRS) che consiglia Lusa, il giudice Marta Campos ha ridotto l’ammenda inflitta a NOS Comunicações dall’Autoridade Nacional de Comunicações (ANACOM) da 2,6 milioni a 1.350 milioni di euro, dopo aver dimostrato la pratica deliberata di 80 illeciti amministrativi e la pratica deliberata di altri 19 reati, invece della pratica deliberata di un illecito amministrativo di 186 come menzionato nella decisione amministrativa.
La sanzione determina la sospensione di un sesto della multa per un periodo di due anni, a condizione che il valore di 250 euro sia corrisposto a ciascuno dei clienti individuati nella sentenza, a titolo di risarcimento, entro 90 giorni dalla decisione del Giudicato.
Il rappresentante di NOS ha annunciato la sua intenzione di presentare ricorso contro la decisione alla Corte d’appello di Lisbona, dopo aver ottenuto un periodo di 20 giorni, a causa dei “complessi problemi legali” coinvolti in questo processo.
Controversie in questa sentenza sono stati i casi che, nel 2015 e nel 2016, hanno violato molte delle regole della decisione di Anacom in merito alla risoluzione dei contratti su iniziativa dei clienti.
‘Una chiara tendenza NOS a ignorare le regole che garantiscono la protezione del cliente / consumatore’
Per TCRS, c’erano “comportamenti negligenti che violavano i doveri di assistenza urgente e la stragrande maggioranza associati a comportamenti intenzionali praticati per creare ostacoli alla risoluzione del contratto”.
Per il giudice Marta Campos, i fatti provati in tribunale rivelano una “chiara tendenza per NOS a ignorare le regole che assicurano la protezione del cliente / consumatore”, che ritiene siano “legate ai potenziali guadagni inerenti al mantenimento dei clienti”.
Nel determinare l’azione concreta della sanzione, TCRS ha tenuto conto del fatto che la società aveva introdotto “alcune modifiche al fine di adeguare il proprio comportamento agli obblighi di legge cui è soggetta”.
NOS ha presentato ricorso contro la decisione dell’ANACOM nell’agosto 2019 e TCRS, nel dicembre dello stesso anno, ha dichiarato invalido, determinando la restituzione dei record all’autorità amministrativa.
L’ANACOM e il Procuratore hanno impugnato tale decisione dinanzi alla Corte d’Appello di Lisbona, la quale, nell’aprile 2020, ha ribaltato la decisione del Tribunale di primo grado e limitato la prosecuzione della seduta processuale con la presentazione delle prove e l’emissione di una decisione definitiva, che è stato consegnato lunedì.