- Marcelo Crescente
- Da Milano alla BBC Brasile
La pasta originale italiana sta suscitando grandi polemiche nel Paese dopo che i produttori nazionali sono stati accusati di contraffare il prodotto con grani stranieri.
A scatenare la polemica è Roberto Moncalvo, presidente del sindacato italiano agricoltori Coldiretti. In un’intervista ha affermato che un terzo dei prodotti alimentari esportati come autenticamente italiani sarebbero fabbricati con prodotti esteri, e ha citato come esempio la pasta, di gran lunga il piatto preferito dei suoi connazionali.
«Basta giochetti con il Made in Italy», ha dichiarato Moncalvo al quotidiano Corriere della Sera. Chiede al governo di attuare una legge approvata nel 2011 che impone alle industrie alimentari di dichiarare l’origine delle materie prime per i loro prodotti. Ha aggiunto: “La legge semplicemente non è ancora entrata in vigore”.
In Italia si consumano annualmente circa 1,5 milioni di tonnellate di pasta. Secondo uno studio condotto dall’istituto di ricerca Symphony Aire, gli italiani consumano in media 26 chilogrammi di prodotto all’anno, una cifra molto superiore alla media globale di 7 chilogrammi a persona. La produzione totale del Paese ammonta a circa 3,2 milioni di tonnellate, pari a più di un quarto della produzione mondiale.
Carenza di grano
Secondo l’Associazione italiana dell’industria dolciaria e delle paste (Aidepi) la denuncia non ha alcun senso.
“Senza cereali stranieri non possiamo continuare la produzione”, ha affermato il presidente Ricardo Felicetti. Ammette che dal 30% al 40% delle materie prime utilizzate per produrre la pasta italiana provengono da altri paesi. “In Italia non c’è abbastanza grano per coprire l’intera produzione”.
Tuttavia, secondo Felicetti, la chiave della pasta “marchio italiano” è il fatto che sia prodotta nel Paese: “La nostra competenza è ciò che rende la pasta made in Italy, non la materia prima”. Il presidente ha criticato le accuse degli agricoltori, definendole false e “pura propaganda”.
Le accuse colpiscono uno dei pochi settori dell’economia italiana in crescita in mezzo alla crisi economica: l’export di prodotti alimentari. Secondo i dati dell’Istat, il fatturato delle vendite all’estero nel 2013 ha raggiunto il livello record di 33,4 miliardi di euro. Nei primi due mesi del 2014 l’Istat ha registrato un’ulteriore crescita del 4%.
Non è una novità che la contraffazione dei prodotti alimentari abbia suscitato polemiche in Italia. Alla fine dello scorso anno centinaia di agricoltori hanno bloccato le strade ai confini con Svizzera e Austria per denunciare l’ingresso nel Paese di prodotti erroneamente dichiarati italiani. Le proteste furono coordinate dall’Associazione Coldiretti e ebbero il sostegno indiretto dell’allora ministro dell’Agricoltura, Nunzia Di Girolamo.
In Italia la polizia forestale ha anche il compito di monitorare l’origine dei prodotti alimentari e di garantire che siano veramente “Made in Italy”. Pochi giorni fa gli agenti della zona di Gragnano, nel sud del Paese, famosa per la produzione della pasta, hanno sequestrato una tonnellata di pasta. Il prodotto, pubblicizzato come “100% Pasta di Gragnano”, era in realtà di origine canadese.