Nel 2018 il suo primo grave problema di salute è stato: il cancro. Un’altra paura nel 2019: l’intervento al cuore. Nel marzo 2020 è arrivato il coronavirus e il britannico in pensione Dave Smith, 72 anni, ha dovuto affrontare una nuova sfida. Con un’immunità ridotta dopo che il cancro era stato sotto controllo con una chemioterapia pesante, aveva un’infezione appena fuori dalla curva.
Il primo test è risultato positivo, anche il secondo, il terzo uguale… Dopo quattro mesi, la storia ha cominciato a farsi strana: c’erano già 15 test e il virus non è andato via. In tutto, Dave è stato ricoverato sette volte, ha perso 60 libbre e ha 43 test COVID-19 positivi. La sofferenza è durata quasi un anno: da aprile 2020 a marzo 2021.
I medici non sono ancora sicuri al 100% di come Dave si riprenderà. Hanno usato trattamenti sperimentali che potrebbero aver aiutato e gli scienziati dell’Università di Bristol stanno studiando il caso. La sfida principale al momento è capire come il virus si nasconda e muti nel corpo umano e come, dopo tutto, riesca a infettare qualcuno per così tanto tempo.
“Non voglio andare in parapendio, non voglio nuotare con un delfino, voglio solo vivere la mia piccola vita normale. Ho visto più amici e ho passato più tempo con mia moglie, e questo è stato fantastico”, dice Dave.
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