L’oro ha chiuso nuovamente in rialzo venerdì 23 dopo il discorso del presidente della Fed Jerome Powell, che ha segnalato un taglio dei tassi a settembre. Oltre all’annuncio di Jackson Hole, l’incertezza del mercato e la lenta crescita economica hanno fatto lievitare il prezzo del metallo prezioso.
L’oro ha chiuso dicembre in rialzo dell’1,18%, a 2.546,30 dollari l’oncia, sul COMEX, la divisione metalli del New York Mercantile Exchange (NYMEX).
ING ha spiegato in un rapporto che il discorso del direttore gli ha fatto guadagnare forza, poiché Powell ha confermato la riduzione per settembre. Secondo la banca olandese, il mercato si aspetta che l’allentamento raggiunga i 25 punti base. “I bassi tassi di interesse sono vantaggiosi per l’oro, il che aumenta l’attrattiva dei lingotti”, osservano le banche.
Commerzbank rafforza la visione di ING e afferma che se i tagli della Fed il prossimo mese saranno più profondi, ad esempio 50 punti base, l’oro probabilmente raggiungerà nuovi record. Se il discorso di Powell fosse andato diversamente, il prezzo del metallo prezioso sarebbe stato sotto pressione, come accaduto nell’ultima seduta.
“Abbiamo aumentato le nostre previsioni per i prezzi dell’oro, ma riteniamo che il potenziale di rialzo sia ormai esaurito a breve termine. Inoltre, le importazioni di oro dalla Cina potrebbero confermare che il prezzo elevato sta lasciando il segno sulle importazioni di oro fisico”, spiega Banca tedesca.
Capital Economics sottolinea inoltre che il prezzo del metallo prezioso potrebbe essere influenzato dalla domanda proveniente dalla Cina, in una mossa per proteggere gli asset dall’instabilità geopolitica.
*Con informazioni fornite dalla Dow Jones News Agency