I consumi delle famiglie dovrebbero rimanere sostenuti, sostenuti da una massa salariale in evoluzione e da una maggiore creazione di posti di lavoro. Dal lato dell’offerta, si prevede che la produzione agricola scenderà al di sotto del raccolto record dello scorso anno, in un contesto di condizioni meteorologiche meno favorevoli.
Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico
La debole crescita in Cina è vista come un segnale di allarme. Secondo la pubblicazione, le tensioni geopolitiche e il rallentamento del principale partner commerciale del Brasile potrebbero influenzare la domanda esterna di beni nazionali e incidere sulla crescita economica.
L’entità prevede inoltre una migliore crescita nell’economia globale. Le previsioni aggiornate mostrano inoltre che la crescita globale raggiungerà il 3,1% quest’anno e dovrebbe accelerare al 3,2% nel 2025. Il rapporto precedente prevedeva aumenti del 2,9% quest’anno e del 3% nel 2025.
Anche l’OCSE rileva un rallentamento della tendenza dell’inflazione. Nel rapporto, l’agenzia prevede che l’IPCA (indice generale dei prezzi al consumo) scenderà al 4% nel 2024 e al 3,3% nel 2025.
Non sono esclusi aumenti temporanei dei prezzi. Secondo l’OCSE si possono escludere aumenti temporanei dell’inflazione. La valutazione è che l’IPCA potrebbe risentire dei movimenti negativi nel settore agricolo, un settore determinante per i prezzi di alimenti e bevande.
Anche la bassa inflazione è vista come un fattore decisivo nei nuovi tagli della Selec. Con l’avanzare dei tassi controllati, l’OCSE prevede ulteriori tagli del tasso di interesse di base, pari all’8,75% annuo alla fine del 2024 e all’8,25% nella seconda metà del 2025.