Il Brasile è il Paese che stima la vaccinazione tra gli otto Paesi studiati in un’indagine globale condotta da GSK e Kantar. Secondo il sondaggio, il tasso di brasiliani che considerano importante mantenere aggiornate le proprie vaccinazioni ha raggiunto l’83%.
Si stima che la vaccinazione sia del 67% dei canadesi; 65% di italiani; e il 64% dei giapponesi.
La pandemia di decovid-19 ha aumentato il valore della vaccinazione tra i brasiliani. Prima della pandemia, il 59% di loro riteneva importante aggiornare questa pratica, una percentuale che è balzata all’83% dopo l’arrivo del nuovo coronavirus.
Tra i brasiliani intervistati, il 49% chiede maggiori informazioni sull’immunizzazione, con spiegazioni su quali vaccini sono raccomandati dalle autorità sanitarie, per quali ragioni e con quali benefici.
C’è stato anche uno studio crescente sul ruolo della vaccinazione in altri paesi pandemici. In Italia, la percentuale è passata dal 32% al 65% tra il periodo prima e dopo la pandemia. In Giappone l’indice è passato dal 30% al 64%.
Nell’indagine sull’immunizzazione condotta a luglio e agosto, sono state intervistate 16.000 persone di età superiore ai 50 anni in Brasile, Regno Unito, Spagna, Italia, Francia, Germania, Stati Uniti e Canada.
Sono stati anche i brasiliani intervistati a sottolineare l’importanza della salute e del benessere all’85%. Poi arrivano gli italiani all’84% ei tedeschi all’80%.
Tra i brasiliani consultati, l’88% ha riferito di aver effettuato test di routine negli ultimi cinque anni.
L’indagine mostra una differenza tra i sessi nella percezione dell’importanza della salute. Tra gli intervistati di tutti i paesi, questa preoccupazione è stata menzionata dall’81% delle donne e dal 71% degli uomini.