L’Italia ha ripreso i finanziamenti all’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA), che erano stati sospesi da gennaio, a seguito delle accuse di Israele.
Lo ha annunciato il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani a Roma, oggi, sabato, nel corso della visita ufficiale del primo ministro palestinese Muhammad Mustafa in Italia.
I giornali locali hanno citato le parole di Tajani: “Ho informato Mustafa che il governo ha fornito nuovi sussidi ai residenti della Palestina per un totale di 35 milioni di euro, oltre a quelli già concessi in risposta alla crisi”.
Di questa somma, cinque milioni di euro vanno direttamente all’UNRWA.
I restanti 30 milioni di euro saranno destinati all’iniziativa”.Cibo per Gaza”, lanciato dall’Italia in collaborazione con le Nazioni Unite.
L’UNRWA ha visto diminuire i suoi finanziamenti dopo che Israele ha accusato alcuni dei suoi membri di aver partecipato all’attacco del 7 ottobre compiuto dal movimento islamico palestinese Hamas.
Paesi come Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Australia e Finlandia, oltre all’Italia, hanno sospeso i finanziamenti a questa agenzia dopo queste accuse.
Il ministro degli Esteri italiano ha confermato che i finanziamenti saranno ripresi dopo che un comitato indipendente avrà confermato che non c’erano prove delle accuse mosse da Israele.
Il conflitto è scoppiato nella Striscia di Gaza a causa dell’attacco di Hamas al territorio israeliano, che ha portato all’uccisione di circa 1.200 persone, la maggior parte delle quali civili, secondo i dati ufficiali israeliani.
Quel giorno furono prese in ostaggio e deportate nei territori palestinesi anche 252 persone. Attualmente, secondo l’esercito israeliano, rimangono intrappolate a Gaza 121 persone, di cui 37 sono già morte.
In risposta, le forze militari israeliane hanno lanciato un attacco devastante sulla Striscia di Gaza, dove Hamas, classificata come “organizzazione terroristica” da Israele, Unione Europea e Stati Uniti, ha preso il potere nel 2007.
Le autorità sanitarie palestinesi affermano che più di 35.900 persone sono morte nella Striscia dall’inizio dell’operazione militare israeliana.