Il 13 ottobre l’Italia ha ufficialmente ritirato la notifica TRIS (Sistema di informazione tecnica e di regolamentazione) relativa al disegno di legge, una pratica europea che impedisce la creazione di barriere nel mercato interno del gruppo. La legge entrerà in vigore in Italia solo dopo una revisione positiva da parte dell’Ue, ma senza di essa resterà un rottame.
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Il divieto potrebbe impedire la creazione di nuove aziende biotecnologiche e di aziende alimentari coltivate in laboratorio nel Paese, mentre secondo il gruppo scientifico italiano Associazione Coscioni, il divieto potrebbe essere considerato una violazione dell’articolo 9 della Costituzione italiana. Sviluppo della ricerca scientifica.
Nel marzo di quest’anno Lolobrigita, cognato di Giorgia Meloni, presidente del Consiglio dall’ottobre dello scorso anno, ha proposto un disegno di legge per vietare gli alimenti coltivati in laboratorio in Italia, “con l’obiettivo di tutelare l’interesse nazionale, il cibo. Patrimonio e salute del consumatore.” Il disegno di legge prevedeva misure per vietare la produzione e la vendita del cosiddetto “cibo artificiale” in Italia e multe fino a 64.000 dollari (320.000 R$ a prezzi correnti).
Il 19 luglio, il Senato della Repubblica Italiana ha approvato un disegno di legge che vieta la produzione e l’importazione di prodotti coltivati, mentre Lollopricita ha espresso il suo orgoglio per il ruolo pionieristico dell’Italia come primo paese a vietare la commercializzazione, l’importazione e la produzione di alimenti artificiali.
Dopo la diffusione della notizia, il Ministero dell’Agricoltura ha rapidamente corretto i suoi piani: “Rimandiamo l’annuncio all’UE, come è successo in passato per altre misure simili. “Speriamo che ciò accada molto presto, entro novembre”, ha detto Lolobrigida.La saga del divieto della carne d’allevamento continua.
* Daniela DeLorenzo Collaboratore di Forbes USA. Scrive anche per Wired, Deutsche Welle, Al Jazeera e VICE tra le altre pubblicazioni.