PalasNET è un sistema utilizzato dalla Polizia Federale basato su tecnologie di riconoscimento facciale, ovvero l’Intelligenza Artificiale (AI); Ci sono altri esempi dell’uso dell’intelligenza artificiale da parte della polizia brasiliana, come il sistema NuDetective che rileva automaticamente la nudità e la pornografia infantile. Il ramo giudiziario ha progressivamente adottato sistemi di intelligenza artificiale. Indagine condotta da FGV, tra febbraio e agosto 2020, Individuati 64 progetti in corso e/o in corso in 47 tribunali su tutto il territorio nazionale.
Nell’ambito del Tribunale federale (TSF) spicca il “Progetto Victor”. Sviluppato in collaborazione con l’Università di Brasilia, è il primo progetto di intelligenza artificiale applicato a un tribunale istituzionale; Il suo obiettivo è analizzare e classificare, attraverso argomenti ricorrenti, risorse straordinarie. Ci sono anche iniziative locali, come la piattaforma “Sistemi di sinapsi” della Corte di giustizia di Rondônia con l’obiettivo di stimolare lo sviluppo di modelli di IA adatti al Processo Giudiziario Elettronico (PJE). Nell’agosto 2020, il Consiglio nazionale di giustizia (CNJ) ha approvato la risoluzione 332 che stabilisce i principi etici che devono essere osservati nello sviluppo e nell’uso dell’intelligenza artificiale da parte della magistratura..
Nell’ultimo decennio, poiché le tecniche di intelligenza artificiale sono proliferate nell’automazione di vari compiti, una serie di “principi generali” è stata replicata in tutto il mondo. Ha avuto origine nella conferenza sull’intelligenza artificiale utile, tenuta dal Future of Life Institute nel 2017, ed è conosciuta come Principi Asilomar. Questi principi generali sono di limitata applicabilità, cioè non possono essere tradotti in buone pratiche per guidare l’ecosistema AI. Alcuni di essi, come la giustizia e la dignità, non sono universali, e il più difficile, non si sa come rappresentarli in termini matematici, che è un prerequisito per l’integrazione di modelli statistici probabilistici (reti neurali profonde/apprendimento profondo).
L’unica proposta di regolamento nota è quella della Commissione Europea (“Legge sull’intelligenza artificiale”, 21/04/2021. La proposta è il risultato di un processo relativamente lungo di dibattito nella comunità europea con la partecipazione di esperti del mondo accademico, del mercato e del governo, che ha portato alla presentazione di ampie relazioni all’esame del pubblico. Con tutto questo sfondo, tuttavia, la proposta è vaga, confusa e idealistica in qualche modo, e dovrebbe essere discussa nei prossimi 2-4 anni prima che diventi legge effettiva, se possibile. Restrizioni della proposta Argomento della colonna del 30 aprile e Articolo di Luciano Floridi, filosofo italiano e professore all’Università di Oxford.
In Brasile, con un ritardo significativo rispetto ai paesi sviluppati, l’utilizzo dell’IA non è limitato al settore pubblico, soprattutto nel campo della giustizia, ma anche al settore più avanzato del settore privato (oltre alle piattaforme e applicazioni a cui accedono quotidianamente i brasiliani, per la maggior parte sviluppate e controllate da società americane). A causa dei suoi vantaggi – costi inferiori e maggiore efficienza operativa, esperienze utente/cliente/consumatore senza precedenti, aspettative più solide, decisioni più coerenti e standardizzate – la tendenza è una maggiore adozione, che giustifica ampiamente le iniziative del governo per proteggere i cittadini e le imprese con potenziali impatti negativi. Ma non giustifica la precipitazione, che è responsabile di trovare soluzioni incomplete, sbagliate e inefficaci.
Il 9 aprile 2021, il Ministero della Scienza, della Tecnologia e dell’Innovazione (MCTI) ha pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Federazione la “Strategia brasiliana per l’intelligenza artificiale” (EBIA) con l’obiettivo di “guidare il governo federale nello sviluppo delle azioni , nei suoi vari aspetti, incoraggiando la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo di soluzioni nell’ambito dell’intelligenza artificiale, nonché il suo uso coscienzioso e morale e nell’interesse di un futuro migliore.” Rispetto alle otto principali strategie nazionali – USA, Canada, Regno Unito, Cina, India, Francia, Germania e Corea – si può facilmente concludere che il documento MCTI è una “strategia non AI” (manca di scopi, obiettivi, budget e timeline, insomma tutti gli elementi che compongono un piano strategico).
Martedì scorso (6 luglio 2021), la Camera dei Rappresentanti ha approvato l’ordinanza d’urgenza per il disegno di legge 21/20 che regola l’intelligenza artificiale per il deputato Eduardo Bismarck (PDT-CE), anticipando il voto sulla mozione nelle prossime sessioni della Camera. sessione plenaria. Con sette pagine di testo (spaziate), così come la presunta strategia di IA brasiliana non è una strategia, il disegno di legge “non è un disegno di legge” se prendiamo come riferimento l’unica proposta simile, la già citata AIA della Commissione Europea (con 108 pagine). Tra le tante scappatoie, il progetto non prevede sanzioni/multe, il che lo rende giuridicamente innocuo; Non distingue chiaramente gli sviluppatori dagli utenti; Collega la sicurezza agli standard internazionali per l’intelligenza artificiale senza tenere conto del fatto che non esistono standard internazionali di questo tipo e che la legge deve essere esplicita per servire da ripensamento per l’azione legale; definisce vagamente la responsabilità da parte di “agenti di intelligenza artificiale”; dichiara le funzioni che devono essere esercitate dalla “pubblica autorità”, senza indicare l’organo responsabile; Si afferma che la Federazione, gli stati e i comuni raccomandano standard e buone pratiche senza specificarli. Alcuni professionisti dell’IA sono stati chiamati dalla Camera dei Rappresentanti a una “consultazione pubblica” per commentare il progetto entro 10 minuti “intensi”!
Il disegno di legge concede diritti che saranno invocati da individui e istituzioni davanti ai tribunali statali, quindi è obbligatorio un contenuto chiaro, preciso e incondizionato. Qualsiasi progetto di questo tipo necessita di un’ampia discussione da parte della comunità, anche per consentire ai deputati di esercitare i loro poteri di legislazione con cognizione di causa. La domanda rimane: perché la fretta? Il Paese, nel pieno di una crisi sanitaria-economica-politica-sociale, ha sicuramente altre priorità.
* Dora Kaufman Professore presso TIDD PUC – SP, Postdoctoral Fellow presso COPPE-UFRJ e TIDD PUC-SP, Medico presso ECA-USP con un incarico presso Paris-Sorbonne IV. Autore di “Il risveglio di Gulliver: sfide aziendali nelle reti digitali” e “L’intelligenza artificiale sostituirà l’intelligenza umana?”. Visiting Professor presso la Fundação Dom Cabral