Piace Votazione per selezionare i membri del Parlamento italiano Si è conclusa lunedì sera, senza ottenere finora una vittoria netta. Sebbene Pier Luigi Bersani sia emerso alla ribalta in rappresentanza della coalizione di centrosinistra, non vi è ancora alcuna garanzia che otterrà il maggior numero di seggi, soprattutto a causa dell’ascesa dell’ex primo ministro. Silvio Berlusconi E la coalizione di centrodestra. Mario MontiIl tecnocrate che ha preso la guida del governo dopo la partenza di Berlusconi ha sofferto gli effetti delle impopolari misure di austerità alle urne, ed è arrivato quarto nella corsa elettorale. Il terzo posto è andato al controverso candidato Beppe Grillo, contrario all'euro e a tutte le misure di austerità. Il mercato vede questo scenario con un certo timore, soprattutto se Berlusconi e Grillo si uniranno per ottenere la maggioranza dei seggi in Parlamento. “Ciò renderà il mercato molto nervoso”, afferma un rapporto pubblicato da Goldman Sachs che valuta tutti i possibili scenari politici per l’Italia.
Gli esperti ritengono che l’economia italiana sia troppo grande per perdere la sua reputazione in Europa. Da qui la necessità di un governo che goda di un ampio sostegno attraverso una strategia di riduzione della spesa e sia in grado di riequilibrare il debito del Paese. Il debito italiano, pari al 127% del PIL, è il secondo più alto in Europa, secondo solo alla Grecia, con il 181,8% del PIL. La situazione non è più grave perché, nonostante le principali economie europee siano in deficit di bilancio, l'Italia è l'unico paese che ha realizzato un surplus dello 0,7%. “L'Italia ha un debito storicamente elevato. Pertanto, questo non può essere l'unico modo per valutare la propria salute finanziaria. Il Paese è migliorato molto sulla questione del bilancio da quando è arrivato Monti”, afferma l'economista Silvio Campos, di Tendências Consultoria.
Il timore più grande del mercato è che, in uno scenario politico sfavorevole alle riforme, il costo del finanziamento del debito italiano raggiunga nuovamente i massimi storici, come accaduto nel 2011, poco prima della partenza di Berlusconi. In un periodo di grande turbolenza in Europa, il premio di rischio sui titoli di stato italiani a 10 anni – la percentuale che il governo del paese deve pagare per rinnovare il proprio debito – è balzato dal 4% a oltre il 7%, creando un deficit reale. Panico sul mercato obbligazionario. Pertanto, gli economisti non escludono la possibilità che uno scenario del genere si ripeta, nel caso in cui venga eletto un governo contrario alle misure di austerità. I conservatori hanno già visto cosa potrebbe accadere. L’Italia lo ha già visto. Hanno anche visto i risultati dell’adozione di misure di riforma e della promozione di emendamenti, il che è stato vantaggioso per il Paese.