Questo sabato (16) è stato pubblicato un giornale che parlava dell’imperialismo nel Nord America Financial TimesHa pubblicato un articolo in cui afferma: “Gli Stati Uniti, il Regno Unito e la Francia stanno esplorando modi per persuadere Hezbollah a ritirarsi dal confine libanese-israeliano, in uno sforzo diplomatico per prevenire lo scoppio di un conflitto totale tra il gruppo armato e le forze armate”. ‘Israele’.
Come si legge nell’articolo, sono in corso trattative diplomatiche con Israele e Libano. Il loro obiettivo è che sia Israele che Hezbollah pongano fine alle ostilità, per evitare che la situazione sfugga al controllo man mano che il conflitto si intensifica. Nello specifico, mirano ad adottare la risoluzione ONU 1701, datata 2006, quando Israele, invadendo il Libano, subì una catastrofica sconfitta per mano di Hezbollah, che rafforzò la crescita di Hezbollah nei confronti del popolo libanese, e quindi del suo esercito. Rafforzarsi, essendo uno dei principali gruppi armati che attualmente si oppongono al sionismo in Medio Oriente.
All’epoca, la decisione fu avanzata nel pieno della tregua negoziata tra Libano e “Israele”, per porre fine alla guerra che il sionismo aveva iniziato e che aveva già imposto a Hezbollah la condizione di abbandonare i confini con il paese. Stato sionista, in modo che possa essere istituita una “zona cuscinetto”, cioè una terra proibita, dove nessuna delle parti in conflitto potrà intraprendere alcuna attività militare.
Si scopre che Hezbollah, come indica l’articolo del Financial Times, non partecipa ai negoziati per l’attuazione della risoluzione 1701. Pertanto, l’imperialismo cerca di far arrendere il Libano e di utilizzare le forze armate libanesi e di inviarle al confine meridionale, per contenere Hezbollah.
A tal fine, i paesi imperialisti intendono utilizzare le forze armate delle Nazioni Unite presenti nella regione, vale a dire l’UNIFIL. E non solo la utilizza, ma la rafforza, nel senso della demarcazione definitiva di quella che l’imperialismo chiama la “Linea Blu”, cioè il confine ufficiale tra Libano e “Israele”, che è un confine che non è stato ufficialmente delimitato, a causa del mancato raggiungimento di un accordo tra i due paesi, soprattutto a causa dell’aggressione dello Stato sionista.
Tuttavia, secondo il Financial Times, i funzionari di alto rango coinvolti nei negoziati hanno riferito che l’attuazione della Risoluzione 1701 sarebbe difficile da raggiungere:
“Le persone possono vedere come sarebbe la soluzione, ma arrivarci è molto difficile”, ha detto un diplomatico occidentale. “Devi prima fare in modo che Israele e Hezbollah smettano di combattere, e devi sottomettere Hezbollah”.
“Le persone che hanno familiarità con le discussioni hanno avvertito che si trattava di una fase iniziale e che c’erano ostacoli significativi da superare.”
È diventato chiaro che con l’emanazione della Risoluzione n. 1701 è necessario stabilire i confini tra Libano e “Israele”, il che a sua volta significa riconoscere la legittimità dello Stato sionista, il che porta a una profonda confusione. Un duro colpo per Hezbollah. Poiché Hezbollah è un gruppo sostenuto dall’Iran, anche questa sarebbe una sconfitta per lo Stato persiano. Oltre ad essere una sconfitta per i palestinesi, poiché Hezbollah è la principale organizzazione che combatte contro “Israele” per la liberazione nazionale della Palestina, oltre alle organizzazioni di resistenza locali.
In definitiva, prendere la decisione di cui sopra sarebbe una sconfitta per tutti i paesi oppressi, soprattutto per quelli del Medio Oriente.
È anche la prova che l’imperialismo continua la sua politica di relativo contenimento del conflitto, alla ricerca di una via d’uscita che gli permetta di mantenere il controllo sul Medio Oriente.
Cercano di limitare gli atti di genocidio di Israele contro i palestinesi, impedire che cresca l’opposizione delle masse in tutto il mondo al sionismo, rafforzare ulteriormente la resistenza palestinese e promuovere una situazione rivoluzionaria nel mondo arabo, che potrebbe portare alla disintegrazione di Israele e una crisi imperialista senza precedenti.
Infine, arriva la notizia riportata dal Financial Times che tre delle maggiori potenze imperialiste mondiali, Stati Uniti d’America, Regno Unito e Francia, stanno cercando di contenere l’azione di Hezbollah ai confini del Libano con Israele. Sulla scia delle recenti mosse dell’imperialismo in Nord America e in Europa, che, attraverso i suoi alti funzionari, come Volker Türk, Anthony Blinken, Emmanuel Macron e lo stesso Joe Biden, stanno esortando Israele a cambiare la sua politica nei confronti di Gaza, ad una meno quello aggressivo.