Ansamed – Di Renan Tanandoni – In Brasile iniziano mercoledì (21) le celebrazioni del 150° anniversario dell'emigrazione italiana, un processo durato fino alla metà del XX secolo e che ha lasciato tracce profonde non solo nella società, nella cultura e nella gastronomia, ma anche lo sport più popolare del paese, il calcio.
Se l'associazione dell'Italia con club come Palmeiras, Cruzeiro e Juventus è già nota, l'influenza degli immigrati va ben oltre ed è presente in squadre solitamente non associate alla “Belbesi”.
Questa è la situazione Corintoacerrimo rivale del Palmeiras i cui fondatori includevano 13 italiani nel 1910, ha sede nel quartiere Bom Retiro di San Paolo, dove la popolazione era per lo più immigrata nei primi due decenni del secolo scorso.
Oggi è la squadra più popolare di San Paolo, creata da gruppi sociali emarginati in uno sport un tempo riservato alle élite, come operai e immigrati, e i suoi primi due presidenti furono italiani: il sarto Miguel Battaglia e il fonditore Alexandre Magnani. L'autore del primo gol nella storia dei bianconeri del San Paolo è stato l'italiano Luigi Fabi, immigrato da San Secondo Parmensi, in Emilia-Romagna.
I Corinzi però non diffusero mai questo “carattere italiano”, che fu evidente quattro anni dopo nella fondazione della Palestra Italia, l'attuale città. palme.
“Il fatto che ci siano alcuni elementi italiani nelle origini del club non significa necessariamente che rappresenti il sentimento italiano. [Corinthians] Non era un'istituzione che rappresentasse l'identità e la cultura italiana, come altri club fondati da immigrati. «Questo è il punto centrale che li distingue», dice all'ANSA lo storico Fernando Galupo.
E ha aggiunto: “I Corinthians hanno scelto il nome di un club inglese, i suoi colori e i suoi simboli non si riferiscono o rimandano in alcun modo all'Italia, e non ha legami identitari con la comunità italiana”.
Di fronte al pubblico bianconero, la Juventud, club centenario di Caxias do Sul, nella Serra Gaucha, ha lanciato una maglietta per celebrare l'influenza del colonialismo italiano nella regione, in onore dei 150 anni di migrazione.
L'uniforme, chiamata “The Immigrants”, è realizzata in un tessuto che imita il lino e reca la frase “Never Give Up”, che rappresenta la lotta degli espatriati che hanno tentato la fortuna in Brasile.
Tornando a San Paolo, Galupo elenca una serie di club fondati con l'aiuto di famiglie italiane, come Associação Atlética das Palmeiras (Salerno), Sport Club Internacional (Facchini e Postiglioni), Paulistano (Stilitano) e Ferrovia di San Paolo (Fornasari). .
“Gli italiani si sono distinti per il loro spirito artistico ampio, comunicativo, appassionato e compulsivo. La società si è adattata alla realtà di un nuovo Paese senza abbandonare i suoi valori e le sue caratteristiche, che i discendenti e i grandi ricordano e preservano con orgoglio unico. “Discendenti di i pionieri'', conclude lo storico (ANSA).
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