La proiezione della Commissione Europea, che nel suo outlook economico di primavera diffuso oggi, fa una revisione al rialzo della crescita del PIL italiano nel 2021 e nel 2022, prevede poi una crescita rispettivamente del 4,2% e del 4,4%.
Queste percentuali si confrontano con quelle del Winter Economic Outlook, pubblicato lo scorso febbraio, in cui l’amministratore delegato della community prevedeva un aumento del PIL del 3,4% nel 2021 e del 3,5% nel 2022.
“I vaccini e l’allentamento delle restrizioni stanno aprendo la strada a una forte ripresa dell’economia italiana nella seconda metà del 2021”, ha giustificato la Commissione europea nel documento diffuso oggi.
Inoltre, “gli investimenti sostenuti dall’UE dovrebbero aiutare l’economia a raggiungere un percorso di espansione sostenibile, che dovrebbe consentire alla produzione di tornare al livello pre-pandemia entro la fine del 2022”, stima l’esecutivo della comunità.
Ma, secondo Bruxelles, “per l’ampio sostegno politico, il livello di deficit e debito pubblico” [de Itália] Dovrebbe aumentare ulteriormente nel 2021, prima di diminuire nel 2022″, viste le misure di bilancio adottate per contrastare la crisi causata dalla pandemia.
Secondo una previsione macroeconomica di primavera, il deficit italiano raggiungerà l’11,7% quest’anno e scenderà al 5,8% nel 2022.
Dal canto suo, il debito pubblico italiano raggiungerà il 159,8% del PIL quest’anno e il 156,6% l’anno prossimo.
Per quanto riguarda l’inflazione, “si prevede che gli effetti sottostanti dei prezzi del petrolio porteranno l’inflazione dei prezzi al consumo oltre l’1% quest’anno”, per raggiungere l’1,3% nel 2021 e l’1,1% nel 2022.
La disoccupazione sarà del 10,2% quest’anno e del 9,9% nel 2022, secondo le proiezioni della Commissione Europea.
Nel documento, Bruxelles rileva inoltre che le prospettive dell’Italia “rimangono soggette a rischi negativi e potenziali effetti correttivi associati alla pandemia in termini di occupazione e solvibilità aziendale”.
Le previsioni di primavera – uno dei due esercizi previsionali annuali per due anni di Bruxelles che include un’ampia gamma di indicatori macroeconomici per la zona euro e l’UE nel suo insieme – sono state rilasciate all’indomani del primo trimestre in cui l’economia europea ha continuato a essere pesantemente colpiti dalla pandemia, cioè il prolungato confinamento nella maggior parte dei paesi Organi e la campagna di vaccinazione iniziata con il “singhiozzo”.
Arriva in un momento in cui l’Unione europea sta finalizzando l’entrata in vigore del suo pacchetto di ripresa economica post-crisi per COVID-19.