Le tartarughe giganti delle Galapagos ingeriscono plastica e altri rifiuti umani, nonostante il divieto sull’uso di plastica monouso nell’arcipelago dal 2015, ha rivelato un nuovo studio.
- L’Arcipelago delle Galapagos è composto da tredici isole maggiori e sette minori, situate a circa 1.000 chilometri al largo della costa dell’Ecuador;
- Il luogo è considerato la casa delle tartarughe delle Galapagos, o tartarughe giganti delle Galapagos, scientificamente conosciute come Chelonoides nigra;
- Ognuna delle isole, o parte di esse, ospita una sottospecie di questi animali;
- Furono determinanti nello sviluppo da parte di Charles Darwin della sua teoria dell’evoluzione per selezione naturale.
- Delle 15 specie che vivevano nell’arcipelago, 3 specie sono già estinte.
Ora, a Un nuovo studio condotto dalla Charles Darwin Foundationche porta avanti attività di conservazione nell’arcipelago, ha analizzato l’assunzione di rifiuti umani nelle sottospecie che vivono sull’isola di Santa Cruz.
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La presenza di rifiuti umani nelle tartarughe
L’indagine ha analizzato campioni di feci di animali che vivono nei centri urbani dell’isola e dei suoi dintorni. I ricercatori hanno esaminato 5.500 campioni provenienti da aree in cui le tartarughe entrano in contatto con l’attività umana e 1.000 campioni provenienti da aree protette nel Parco Nazionale delle Galapagos.
Nei campioni provenienti dai centri urbani sono stati rinvenuti 597 rifiuti di origine umana, la maggior parte dei quali di plastica. Ma oltre a questo sono stati ritrovati anche vetro, metallo, carta, cartone e stoffa. Nel materiale fecale proveniente da aree protette erano presenti solo due cucciolate.
In risposta al Agenzia di stampa franceseCarina Ramon, autrice principale dello studio, ha spiegato che le tartarughe giganti delle Galapagos impiegano in genere 28 giorni per digerire il cibo, lasciando i ricercatori preoccupati su cosa potrebbe comportare loro l’ingestione di rifiuti inorganici. Tra le conseguenze vi sono il rischio di ostruzione intestinale, lesioni e cambiamenti ormonali dovuti ai componenti chimici.
Tuttavia, lo studio evidenzia anche l’importanza del Parco Nazionale delle Galapagos nella conservazione delle tartarughe dell’arcipelago.