Essendo la lingua veicolare della Chiesa Cattolica e dei Santi, i corsi di formazione linguistica mirano a soddisfare le esigenze di chi viene in Italia dall’estero e ha bisogno di studiare e migliorare l’uso dell’italiano nel lavoro quotidiano. Vedi – Anche se la lingua ecclesiastica è il latino. Lunedì 27 verrà firmato l’accordo tra la Santa Sede e la Società Dante Alighieri, che offre corsi di lingua dal 1889. Oggi l’azienda collega 134mila persone in tutto il mondo.
Andrea Collette – Vatican News
Questo lunedì (27), la Santa Asana e il Società Dante Alighieri Firmato un accordo per promuovere corsi continuativi di lingua italiana per i dipendenti vaticani: hanno firmato Dante l’arcivescovo Edgar Pena Parra, sostituto per le relazioni pubbliche presso la Segreteria di Stato, e Andrea Riccardi, direttore del centenario istituto linguistico. Sede dell’Alighieri.
UN Società Dante Alighieri
UN Società Dante Alighieri Un’azienda fondata nel 1889 oggi connette 134mila persone in tutto il mondo. La sua rete formativa abbraccia più di 80 paesi ed è animata da italiani e stranieri che amano l’Italia e le sue espressioni, dalla lingua alla cultura, dalla storia all’arte, dalla cucina alla moda, dai progetti allo stile di vita. L’istituto offre corsi di lingua per studenti e insegnanti seguendo il sistema Dante.global, propone esami per certificare le competenze linguistiche in italiano, svolge attività di formazione e aggiornamento professionale continuo per gli insegnanti e promuove migliaia di iniziative culturali. Oltre a mettere a disposizione dei lettori dei cinque continenti migliaia di titoli in italiano, l’istituto sostiene una rete di oltre 500 destinazioni attraverso attività di diplomazia culturale e digitalizzazione. Come Istituto di Lingua e Cultura Italiana, The Società Dante Alighieri È preside dell’EUNIC (Istituto Nazionale di Cultura dell’Unione Europea) e dell’ALTE (Associazione dei valutatori linguistici in Europa) e del CLIQ (Certificazione Lingua Italiana di Qualità).
Inizio dei corsi
I corsi inizieranno lunedì (27) dopo la firma di un accordo volto a garantire un’adeguata formazione linguistica e culturale agli studenti provenienti da tutto il mondo. La breve cerimonia è preceduta da un convegno dal titolo “L’Italiano della Chiesa”, in cui oltre agli interventi di Andrea Riccardi e di mons. Peña Parra prevede anche l’intervento di Rita Librandi, docente all’Università Orientale di Napoli e ricercatrice su temi ecclesiastici, oltre al saluto di apertura dell’Ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede, Francesco Di Nito.
L’accordo, si legge in un comunicato stampa relativo all’evento, mira a soddisfare le esigenze linguistiche e comunicative di chi viene in Italia dall’estero e ha bisogno di studiare e migliorare la lingua italiana. È la lingua veicolare della Chiesa cattolica e della Santa Sede – sebbene la lingua ecclesiastica sia il latino.
Suore, religiose, seminaristi e sacerdoti di tutto il mondo lo parlano ogni giorno, nelle missioni pastorali, nelle diocesi di tutta Italia, usano la lingua per studiare nelle Università Pontificie, nelle loro delegazioni e nella comunicazione formale tra i santi. L’Ordine degli avvocati e lo Stato italiano. Lo studio dell’italiano è essenziale per i religiosi che comunicano con i fedeli riguardo a difficoltà, culture e atteggiamenti che richiedono un alto livello di comprensione. Lo stesso Papa Francesco sceglie spesso l’italiano per comunicare, anche durante i suoi viaggi all’estero