Dopo la morte di Matteo Messina Tenaro, capo di Cosa Nostra, la polizia italiana sta ora valutando possibili scenari di successione nell’ambito mafioso. Secondo Pasquale Angelosanto, capo del gruppo operativo speciale dei Carabinieri, il gruppo criminale è “vivo e ancora forte”.
“Ma sicuramente il colpo lo ha sentito, o nella provincia di Trapani, dove Messina Tenaro era a capo, o attraverso altre province mafiose che vedevano in questa figura un simbolo”, ha detto a Cinque Minuti. .
Secondo lui i malviventi andranno alla ricerca di un nuovo comandante: “Saranno avviati rapporti dialettici all’interno dell’organizzazione, in provincia di Trapani e altrove, perché in ogni caso bisognerà individuare un nuovo leader dell’organizzazione”.
“Si continua a lavorare per identificare compiutamente le reti di aiuto e di favoreggiamento e la ricchezza, cioè i settori dell’economia controllati da imprenditori vicini all’azienda”, ha aggiunto Angelosanto.
“Un mafioso irresistibile come Matteo Messina Tenaro può dire qualsiasi cosa. Dopo il suo arresto disse di non essere un mafioso, di non aver mai fatto parte dell’organizzazione e di avere legami con loro. [Bernardo] Provenzano [antecessor dele no comando da Cosa Nostra] Perché sono entrambi latitanti e per la loro solidarietà nei suoi confronti”, hanno concluso i carabinieri.
Il boss mafioso, in fuga da quasi 30 anni, è morto in Brasile lunedì (25) e domenica notte presto (24) all’età di 61 anni in un ospedale dell’Aquila, nel centro Italia.
Messina Tenaro è ricoverato in terapia intensiva da agosto dopo essere stato colpito da un tumore al colon da tre anni. Venerdì scorso (22), i medici hanno annunciato che era entrato in coma irreversibile.
“Patrino” ha subito quattro interventi chirurgici e diversi cicli di chemioterapia dal 2020, anche mentre era in fuga.
Lo scorso gennaio è stato arrestato in un ospedale privato di Palermo, in Sicilia, dove era ricoverato sotto falsa identità. .