La nipote del dittatore fascista Benito Mussolini, Rachel Mussolini, ha raccolto il maggior numero di voti alle elezioni comunali di Roma, che si sono svolte domenica e lunedì (3 e 4), rivelando un numero quasi totale di voti, rilasciato mercoledì (6 ). .
Ha corso per l’adesione al partito di estrema destra Fratelli d’Italia (FDI) per un secondo mandato come membro del consiglio.
Nelle elezioni comunali italiane il voto può essere dato a una lista o direttamente a un candidato.
Rachel Mussolini, 47 anni, ha ricevuto più di 8.200 voti, con il 97% dei voti contati. È stato il più grande voto singolo nelle elezioni, che gli avrebbe assicurato la posizione, anche se la sua lista fosse stata sconfitta nel conteggio finale.
Rachel è stata eletta per un secondo mandato come cancelliere, e lei – che ha il cognome di suo nonno e lo stesso nome di sua nonna – dice che questo non ha influito affatto sulla sua popolarità. “Una persona è più importante del suo cognome, non importa quanto sia pesante”, ha detto al quotidiano La Repubblica.
“Ho molti amici di sinistra”, ha detto la figlia di Romano, quartogenito del dittatore fascista, morto nel 2006, pianista jazz e sposato nel 1962 con la sorella dell’attrice Sophia Loren.
Sconfitto a destra nelle principali città del paese
Altri discendenti del dittatore italiano sono entrati in politica, tutti di destra, tra cui la sorellastra di Rachel, Alessandra, ex deputata al Parlamento europeo.
A Roma il 17 e 18 ottobre è in programma il secondo turno tra il candidato di destra Enrico Michetti, avvocato e conduttore radiofonico, e un candidato di centrosinistra, l’ex ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. Al primo turno Michetti ha ottenuto il 30% dei voti, contro il 27% di Gualtieri, capolista, secondo diversi sondaggi.
L’attuale sindaco, Virginia Raggi, che nel 2016 è diventata la prima donna a ricoprire una posizione di rilievo nella capitale italiana, ha tentato un secondo mandato. Ma la politica di 56 anni, che fa parte del movimento 5 stelle (anti-establishment), non è riuscita a creare un dinamismo per le riforme, sebbene abbia combattuto coraggiosamente contro l’esistenza della mafia.
I partiti di destra sono stati sconfitti in queste elezioni, avendo perso in grandi città come Milano, Napoli e Bologna. Questa elezione comunale parziale non è vista come un banco di prova per il governo di Mario Draghi, ma aiuta a misurare i rapporti di potere tra i vari partiti che appartengono e non appartengono alla sua coalizione.
Oltre al capoluogo, al secondo turno sono attese diverse grandi città italiane che eleggeranno i propri sindaci.
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