Incontrando pediatri e otorinolaringoiatri italiani, il Papa richiama l’attenzione sul duplice pericolo dell’utopia di eliminare la malattia.
Dall’autore, con notizie dal Vaticano
“Si stanno diffondendo due fenomeni opposti ed egualmente pericolosi”: “la ricerca della salute a tutti i costi” e “l’abbandono dei più deboli e vulnerabili, proponendo in alcuni casi la morte come unica via” con “delimitazione”.
No a pratiche disumane
In udienza in Sala Paolo VI ai circa duemila iscritti alla Federazione dei pediatri italiani e all’Associazione degli otorinolaringoiatri ospedalieri italiani, Francisco lancia un monito: «Una medicina che rinuncia alla guarigione e si posiziona dietro procedure disumanizzanti e disumanizzanti non è più arte. È curativo.
Intimità, gentilezza, tenerezza
“La persona malata – osserva – va trattata con l’atteggiamento del Buon Samaritano, che non si volta dall’altra parte, si appoggia al ferito, allevia la sua sofferenza, non si pone domande, non permette che il suo cuore e la sua mente si chiudano. Pregiudizi, senza pensare al proprio bene.” Secondo il Papa la parola chiave è “compassione, che – insiste – non è pietà, ma sofferenza”, “sofferenza”:
È uno strumento diagnostico insostituibile! Dopotutto, Gesù era un grande dottore, giusto? E i tre attributi di Dio ci aiutano sempre ad andare avanti: vicinanza, gentilezza e dolcezza. Mi piace pensare che tutti noi guaritori – guaritori della salute spirituale, tu, salute fisica e salute mentale e spirituale – abbiamo questi tre atteggiamenti: intimità, compassione e gentilezza. Aiuta molto, costruisce comunità. Mi piace questo: essere vicino, gentile e gentile.
Pilastri
Il Vescovo di Roma ricorda l’emergenza Covid-19 e definisce numerosi operatori sanitari “colonne per il Paese”:
Il ricordo dell’epidemia brucia ancora: senza la dedizione, il sacrificio e l’impegno degli operatori sanitari molte più vite sarebbero andate perdute.
Tutelare il diritto alla salute
A tre anni di distanza, la sanità italiana attraversa una nuova fase di crisi, che appare strutturale e mina l’esercizio del diritto alla salute, che, osserva Papa Francesco, fa parte della tradizione della dottrina sociale della Chiesa. Costituzione italiana:
Una costante carenza di personale porta a carichi di lavoro ingestibili e alla conseguente uscita dalle professioni sanitarie. Il perdurare della crisi economica incide sulla qualità della vita di pazienti e medici: quante diagnosi precoci non vengono fatte? Quante persone abbandonano il trattamento? Quanti medici e infermieri, scoraggiati e stremati, rinunciano o preferiscono lavorare all’estero?
Servizio alle persone
La salute è un bene comune, ma i principi di universalità, uguaglianza e solidarietà su cui si fonda oggi la sanità pubblica italiana «corrono il rischio di non essere utilizzati», rileva il Pontefice:
Vi prego di proteggere questo sistema popolare al servizio della gente e magari di non cadere nell’idea che sia il più efficace – qualcuno dice moderno – solo medicine a pagamento e poi nient’altro: no, no. Questa organizzazione ha bisogno di essere curata e deve crescere perché è un’organizzazione al servizio delle persone.
Inoltre, «coloro che sono chiamati a prendersi cura degli altri – dice Francesco – non devono trascurare la cura di se stessi:
Il loro lavoro richiede interventi dignitosi e può essere attuato in modo più efficace per promuovere condizioni migliori. Ne sei stato vittima molte volte, vero?
Il Paese è vecchio, ritrova la speranza nel futuro
Il Santo Padre si rivolge poi specificatamente ai pediatri e agli otorinolaringoiatri: il primo è un riferimento alle giovani coppie. I pensieri si rivolgono al calo demografico della nazione:
Purtroppo l’Italia è un Paese che invecchia: crediamo di poter invertire questa tendenza, creando condizioni favorevoli affinché i giovani possano avere più fiducia in se stessi e riscoprire il coraggio e la gioia di diventare genitori. Forse non dovrei dirlo, ma lo farò: oggi la gente preferisce un cane a un bambino. Il loro lavoro è molto limitato, ma il lavoro dei veterinari è in crescita, giusto? E questo non è un buon segno, non è un buon segno.
Per gli otorinolaringoiatri che si occupano di “elementi necessari alle nostre relazioni”, il Papa indica i gesti e le parole di Gesù come esempio nell’approccio ai sordomuti: “In essi risplendono la misericordia di Dio e la tenerezza verso di noi, soprattutto chi? Vivere la fatica della relazione.”
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