Il regime comunista cinese, guidato dal dittatore Xi Jinping, ha presentato all’inizio di settembre all’Assemblea nazionale del popolo, il parlamento cinese, un disegno di legge che mira a vietare, sotto pena di reclusione e multe, gli indumenti che potrebbero “causare” lesioni sentimenti. Nazione”.
Il disegno di legge è stato presentato attraverso il Comitato permanente dell’Assemblea nazionale del popolo e mira a vietare indumenti e simboli nei luoghi pubblici ritenuti “dannosi per lo spirito della nazione cinese”, espressione spesso associata al nazionalismo cinese.
Secondo la rete americana CNN, il testo della legge è simile al linguaggio utilizzato dal regime cinese per limitare la libertà di espressione nel Paese.
Se la legge verrà approvata, renderà illegale l’uso di materiale ritenuto offensivo in luoghi pubblici e imporrà la detenzione fino a 15 giorni, oltre a multe fino a 5.000 yuan (circa 3.400 R$) per chiunque osi violare la nuova legge. legge.eredità. Nel documento inviato al Parlamento non vengono specificati i tipi di indumenti o i simboli vietati.
La proposta sollevava dubbi su chi determinerebbe cosa ferisce “i sentimenti della nazione cinese” e quali procedure sarebbero adottate per condurre questa analisi.
Oltre al divieto sull’abbigliamento, la legge mira anche a limitare ulteriormente la libertà di espressione vietando la produzione, pubblicazione e diffusione di contenuti ritenuti lesivi anche dello “spirito cinese”.
La proposta inviata all’assemblea è un’estensione della legge punitiva dell’amministrazione di pubblica sicurezza cinese, che già conferisce alle autorità del paese il potere di detenere per diverse settimane sospetti per un’ampia gamma di crimini, tra cui vandalismo e disturbo alla quiete pubblica.
L’Associazione cinese ha annunciato che “ricercherà l’opinione pubblica” sulla proposta nel corso di questo mese.