La Banca Centrale Italiana (Bancitalia) ha rivisto al rialzo le sue previsioni di crescita economica per il 2022 e il 2023, si legge in un rapporto contenente previsioni macroeconomiche pubblicato venerdì (16).
Per quest’anno il PIL dovrebbe aumentare del 3,8% (un aumento di 0,4 punti percentuali) e l’anno prossimo la cifra dovrebbe rimanere al 3,3% (un aumento di 0,3 punti percentuali).
Secondo il documento, nonostante l’aumento “in linea con gli indicatori ad alta frequenza, il PIL si sta indebolendo nell’attuale e nel prossimo trimestre”. Ma “l’attività economica tornerà a crescere gradualmente a partire dalla prossima primavera”. [europeia] Accelererà nel 2024.
Pancitaglia sottolinea inoltre che le stime tengono già conto dello scenario principale dell’economia globale, caratterizzato da un “grado di incertezza eccezionalmente elevato” e con rischi di deflazione. Questo perché la guerra in Ucraina, che incide sui prezzi dell’energia e dei prodotti alimentari, non ha ancora indicazioni chiare sulla sua fine.
Il rapporto della Banca Centrale affronta il tema della disoccupazione ed evidenzia che il tasso dovrebbe rimanere stabile tra il 2022 e il 2023 all’8,2% per poi diminuire gradualmente nei due anni successivi rispettivamente al 7,9% e al 7,4%.
Si prevede che anche l’inflazione mostrerà un continuo calo, passando dall’8,8% nel 2022 al 7,3% nel 2023. Per il 2024, le previsioni sono che tornerà a un modello più vicino a quello osservato nell’Europa prebellica e rimarrà al 2,6%.
Bankitalia ha tuttavia presentato uno scenario in caso di interruzione completa delle forniture di gas russo, cosa che Mosca ha già minacciato più volte di fare a causa delle sanzioni imposte al Paese dall’Unione Europea.
Se ciò accadesse, “il Pil previsto diminuirà di circa un punto percentuale nel 2023 e nel 2024, e registrerà una crescita positiva solo nell’anno successivo”. Si prevede che l’inflazione, a sua volta, si avvicinerà all’11% l’anno prossimo, prima di diminuire gradualmente e raggiungere solo il 2% nel 2025.