sondaggio per USP Istituto di Oceanografia (IO), Che mirava a studiare i pesci che vivono nelle profondità delle acque brasiliane, si è conclusa con una scoperta inquietante. Una grande quantità di rifiuti è stata trovata a una profondità compresa tra 200 e 1.500 metri e a 200 chilometri al largo della costa di San Paolo e Santa Catarina.
Questo studio è il primo del suo genere in Brasile ed è stato pubblicato da Marine Magazine Bollettino sull'inquinamento.
Il pesce vive attorno alla spazzatura sui fondali brasiliani
- Una spedizione dell’USP Institute of Oceanography (IO) sui pesci delle profondità marine ha rilevato livelli allarmanti di rifiuti in mare, alcuni dei quali altamente tossici.
- Il relitto è stato ritrovato a una profondità compresa tra 200 e 1.500 metri, a circa 200 chilometri al largo delle coste di San Paolo e Santa Catarina.
- Su 31 siti di raccolta, solo tre non hanno portato rifiuti con i pesci retinati.
- La plastica era il materiale più comune, seguita da metalli, tessuti, vetro e rivestimenti per barche.
- Esistono materiali di vetro con maggiore densità, così come metalli, cemento e tessuti.
- Le prove suggeriscono che la spazzatura potrebbe essere rimasta in mare per decenni.
Per saperne di più:
Viaggio nelle profondità degli oceani
Il viaggio nelle profondità oceaniche è stato effettuato a bordo della nave da ricerca dell'USP, Alpha Crucis, che ha navigato al largo vicino a Ilhabela (SP) e Florianópolis (SC). Inizialmente l'idea era quella di esplorare i pesci di acque profonde, ma durante la raccolta, la rete in cui erano raccolti gli animali era accompagnata anche da vari detriti. Successivamente le ricerche hanno preso un'altra direzione ed è iniziata la raccolta dei rifiuti anch'essi ritrovati.
Tutti gli oggetti raccolti sono stati sottoposti a un'ispezione iniziale a bordo e sono stati puliti, contati e pesati in laboratorio. I detriti sono stati trovati in quantità maggiori vicino a San Paolo, forse a causa della densità di popolazione.
Tossicità e contaminazione dei pesci
Le fonti di rifiuti sui fondali marini brasiliani sono diverse, compreso lo smaltimento diretto e il trasporto tramite le correnti oceaniche. Le vernici per barche sono la preoccupazione più grande perché contengono sostanze tossiche. Preoccupa anche la presenza di microplastiche, che colpiscono gli organismi marini e forse la catena alimentare.
I pesci trascorrono la maggior parte del loro tempo sul fondo del mare, ma risalgono in superficie in cerca di cibo. Pertanto, quando la plastica presente in queste zone si consuma, i pesci la rimuovono. Nuovi studi esamineranno l’inquinamento da microplastiche nei pesci e negli invertebrati.