I ricercatori hanno trovato 27 impronte di uccelli a Melbourne, in Australia, risalenti a 120-128 milioni di anni fa. Questa scoperta ha cambiato le opinioni degli scienziati sull’evoluzione e sulla migrazione di questi animali.
Informazioni sulle impronte fossili rinvenute in Australia:
- Le impronte sono state trovate nella Formazione Wonthaggi, a sud di Melbourne;
- Si depositarono nel Cretaceo inferiore, in un’epoca in cui l’Australia e l’Antartide erano ancora un continente;
- Questi fossili si formarono nella sabbia soffice o nell’argilla e alcuni furono nascosti finché non furono rivelati durante la bassa marea.
Le impronte di uccelli fossili sono un evento raro da trovare perché sono difficili da scoprire e questi animali raramente lasciano tracce. Nella Formazione Wonthagh, ad esempio, fino ad allora erano stati trovati solo un osso e alcune piume, il che era già impressionante.
Questi 27 nuovi fossili sono stati trovati nella formazione e sono stati recentemente descritti in uno studio pubblicato sulla rivista Un vantaggio Sono quasi inosservati. Secondo Anthony Martin, l’autore principale dello studio, in una dichiarazione, non sarebbero stati notati senza l’occhio vigile della coautrice della ricerca Melissa Lowry.
Melissa è incredibilmente abile nel trovare tracce fossili. Alcuni di questi percorsi sono sottili anche per me e ho molta esperienza e formazione.
Anthony Martin, il geologo e paleontologo che ha guidato la scoperta
Questa scoperta non è solo una documentazione degli uccelli che abitavano la Terra più di 200 milioni di anni fa, ma mostra anche che facevano parte di ecosistemi che erano in uno stato di declino. Dato il cambiamento nella disponibilità di cibo ai poli, probabilmente stavano lasciando la regione.
Per saperne di più:
Conserva le impronte
Trovare le impronte è stato difficile perché la maggior parte erano esposte solo con la bassa marea, ma la loro posizione suggerisce che alcune fossero abitate da vita marina, tra cui alghe, cirripedi e molluschi. Peter Swinkels, tassidermista del Museums Victoria Research Institute, ha svolto un ruolo fondamentale nel team, in quanto esperto nella modellazione per la conservazione degli esemplari.
Le impronte sono state ritrovate nel 2020 e finora sette sono andate perdute. Secondo Martin questo è normale, poiché molti fossili rimangono sepolti per milioni di anni, venendo esposti solo per brevi istanti, e spetta all’uomo documentarli il più rapidamente possibile.