La squadra che ha perso contro il Portogallo a settembre 2018 aveva nomi come Matia Caldara e Simone Jaza
Ha finito. Dopo aver battuto i record Tiki-Taka, di proprietà dei quattro volte campioni del mondo Brasile e Spagna alla fine degli anni 2000, ha sconfitto la squadra italiana mercoledì (6), rompendo la più grande fortezza imbattuta nella storia del calcio nazionale.
Nelle semifinali della Lega delle Nazioni, l’Italia ha perso 2-1 contro la Spagna con due gol di Ferran Torres. Pellegrini è stato ridotto dagli italiani, perdendo il bonus inviato nel primo tempo.
Prima della sconfitta di mercoledì, la squadra italiana non perdeva dal 10 settembre 2018, quando il Portogallo perse 1-0 contro Andre Silva. La rissa è avvenuta dopo il Mondiale 2018, gara in cui Asura non si è qualificato, portando a cambiamenti strutturali nello stile di gioco della squadra e all’arrivo di coach Roberto Mancini.
Selezione dei redattori
Su un totale di 37 partite, ha battuto Brasile (1993-1996) e Spagna (2007-2009), con 35 partite. Uno dei punti salienti di questa sequenza storica degli italiani è l’analisi dell’elenco delle squadre di quel periodo.
Nel settembre 2018, contro il Portogallo, nell’ultima sconfitta dell’Italia prima di questa serie, Mancini ha selezionato la squadra. ; Lazari, Caldara, Romagnoli e Crisito; Cesa, Kristent, Giorgino e Bonaventura; Zaza e l’immobilità.
Ad esempio, era una squadra alternativa visto che nomi come Chillini, Ponusi e Insine partivano tutti dalla panchina. Ma tra i campioni in carica, Lazari (Lazio), Caldara (in prestito al Milan, Venezia), Romaknoli (Milan), Cristito (Genoa), Bonaventura (Fiorentina) e Jasa (Torino) non sono stati tutti invitati alla rosa di Euro 2020 Champions (in 2021).
Mathieu Caldara, ad esempio, è stato accreditato con la neopromossa Venezia dopo una debole prestazione ad Atlanta nel 2020/21. Iniziare quella partita, ma nemmeno sul radar di Mancini ora: quella era la sua ultima partita per Azura.
Pastoni e de Lorenzo, invece, al momento non sono stati convocati, a partire da mercoledì contro la Spagna. Gli altri, Sisa, Parella – in panchina in quella partita – e Donnarumma, si sono inseriti come titolari e hanno cominciato a rischiare da titolare. Segni di ricostruzione avevano i nomi di successi e di qualche insuccesso, ma ha già segnato un’epoca in Italia e in altre parti del mondo.