ROMA, 12 aprile 2021 (AFP) – Il tribunale italiano ha ordinato l’arresto dell’imprenditore italiano Gianluigi Turzi, associato al Vaticano, in un controverso acquisto di una proprietà di lusso a Londra, hanno detto fonti della polizia lunedì (12).
In un comunicato, la polizia ha detto che Turzi è accusato di aver guadagnato illegalmente 15 milioni di euro (17,8 milioni di dollari) e di aver creato un complesso sistema di fatture fraudolente per ingannare il Tesoro.
Il tribunale vaticano, che ha richiesto assistenza legale alle autorità italiane, sta indagando su Turzi sugli accordi finanziari opachi e sulla rete di società e consulenze, quasi tutte italiane, che ha finito per creare un gap di oltre 454 milioni di euro (circa 500 milioni di euro). Dollari USA) nelle finanze della Santa Sede.
Secondo l’inchiesta italiana, Turzi ha trasferito una parte dei suoi profitti a due società inglesi e ha investito in azioni di società quotate alla Borsa italiana, per un totale di oltre 4,5 milioni di euro (5,3 milioni di dollari).
Secondo l’agenzia di stampa italiana AGI, Turzi è a Londra e non è ancora stato arrestato.
“È chiaro che Gianluigi Turzi, in collaborazione con fronti e uomini di fiducia, utilizza molte aziende, anche all’estero, come copertura per la sua attività, che dipende in gran parte dall’evasione fiscale, che prevede l’utilizzo di introiti illeciti in ambito finanziario. speculazione. ”La Procura di Roma ha riassunto nel determinare il suo arresto.
In un episodio insolito, il Vaticano ha arrestato Gianluigi Turzi per alcuni giorni nel giugno 2020, nell’ambito di un’indagine aperta a seguito dello scandalo scaturito dall’acquisto di una proprietà di lusso a Londra, finanziato dal ministro degli Esteri.
Nel misterioso investimento di oltre 400 milioni di dollari per acquistare un edificio nel cuore finanziario di Londra, avvenuto tra il 2014 e il 2018, Torzi avrebbe dovuto addebitare milioni di euro di commissioni.
Il Vaticano ha chiesto a Turzi di congelare i beni di Londra. Ma il mese scorso un giudice inglese ha revocato il congelamento dei tre conti bancari della banca italiana, sostenendo che il Vaticano non aveva fornito prove sufficienti per il caso.
Lo scorso novembre, papa Francesco ha lasciato il Segretario di Stato senza mezzi propri e ha ordinato la rottura di tutti i legami con il fondo di investimento sospetto, nell’ambito di una campagna interna a favore della trasparenza dei suoi conti.
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