Pubblicato in
2 gennaio 2024
Secondo i dati di Confindustria Moda, l’industria della moda italiana dovrebbe chiudere il 2023 con un fatturato di 111,7 miliardi di euro, con una crescita del 3,2%. Questo sviluppo può essere attribuito solo ad un aumento del valore delle vendite, mentre allo stesso tempo, per la prima volta dalla pandemia, si registra una contrazione dei volumi.
Inoltre, come nel 2022, anche nel 2023 si è assistito a una forte riduzione dei margini a causa dell’aumento dei costi dell’energia e delle materie prime che non è stato compensato dall’aumento dei prezzi.
“Il 2023 è un anno speciale, come l'attuale momento storico, caratterizzato da continui sviluppi, soprattutto dal punto di vista degli equilibri geopolitici. L'export italiano del tessile, della moda e degli accessori rappresenta un grande punto di forza, che colpisce soprattutto a livello globale. L'instabilità, soprattutto quando non ha alcun impatto sui mercati strategici”, ha commentato Ercole Botto Poala, presidente di Confindustria Moda.
“Sebbene il nostro settore abbia indubbiamente mostrato una grande resilienza negli ultimi anni, l'aumento dei costi di produzione aumenta l'incertezza dell'ambiente. Ecco perché è importante lavorare insieme come organizzazione per aiutare le industrie che, sebbene diverse, hanno le stesse esigenze. Solo in in questo modo possiamo affrontare le sfide future che possiamo affrontare nei settori della formazione, della sostenibilità e dell'innovazione.”
Per quanto riguarda le esportazioni, le vendite internazionali hanno raggiunto i 54,5 miliardi di euro, in crescita del 5,1% nei primi otto mesi dell'anno. Nello specifico, l’UE ha assorbito il 47% delle esportazioni in valore. Nonostante la Cina abbia registrato nel periodo una crescita del 5%, Confindustria Moda ritiene che in futuro ci sarà un cambio di direzione dovuto ad una maggiore spinta per i prodotti nazionali a scapito delle importazioni.
Secondo l'associazione, le principali sfide che il settore deve affrontare sono legate alla volatilità del mercato e alla conseguente diffidenza dei consumatori.
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