Secondo i dati rivelati dall’ufficio statistico dell’Unione europea, Eurostat, nel 2021 un giovane italiano su quattro tra i 15 e i 29 anni era a rischio povertà.
I dati indicano che il 20% dei giovani italiani è a rischio povertà, mentre nell’Unione Europea la percentuale arriva al 17%.
I dati collocano così il Paese guidato dal premier Giorgia Meloni al quinto posto nella classifica dei Paesi dove la vita dei giovani è “più difficile”.
I paesi in cui i giovani sono stati più colpiti nel 2021 includevano anche Germania (20,9%), Francia (19,2%) e Portogallo (18,8%).
“Nel 2021, il rischio di povertà nell’Ue era più elevato per i giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni rispetto alla popolazione complessiva (20,1% contro 16,8%; una differenza di 3,3 punti percentuali)”, spiega Eurostat.
Nell’Unione Europea nel 2021, il tasso di deprivazione materiale e sociale grave tra i giovani (sempre di età compresa tra 15 e 29 anni) era del 6,1%, mentre il tasso di deprivazione materiale e sociale tra la popolazione totale (tutte le persone che vivono nel nucleo familiare) era leggermente superiore, pari al 6,3%.
Secondo lo studio, la “privazione” è l’incapacità di assumersi la responsabilità di spese impreviste o di pagare una settimana di ferie fuori casa, nonché la capacità di far fronte ai ritardi (mutuo o affitto, bollette).
Eurostat valuta anche la capacità di permettersi un pasto equivalente a base di carne, pollo, pesce o un pasto vegetariano a giorni alterni o di mantenere adeguatamente un nucleo familiare e di avere a disposizione un’auto per uso personale.