Partito Democratico Progressista (PDP) a Taiwan Contro l'unificazione dell'isola con la CinaSabato ha vinto le elezioni presidenziali (13). Lai Ching-te, l’attuale vicepresidente, è uscito vittorioso da un’elezione che la Cina ha definito come una scelta tra guerra e pace.
Nel suo primo discorso dopo la vittoria, Lai si è detto determinato a “proteggere Taiwan dalle minacce e dalle intimidazioni della Cina” e ha sottolineato che “il popolo di Taiwan ha resistito con successo agli sforzi delle forze esterne che volevano influenzare le elezioni”.
Lai ha anche detto che userà il dialogo piuttosto che il confronto e che è disposto a parlare con la Cina “sulla base della dignità e dell’uguaglianza”.
Il candidato del principale partito d'opposizione, il Kuomintang, Hu Yu-a, ha ammesso la sconfitta alle elezioni. Il KMT non è un partito alleato della Cina, ma è stato il partito preferito dal governo cinese in queste elezioni perché considera Taiwan e la Cina un unico paese.
Il Partito Democratico Popolare, che ha affermato il suo favoritismo ed è uscito vittorioso, vuole porre fine una volta per tutte a ogni pretesa di unità con la Cina. Il Partito popolare democratico governa Taiwan dal 2016. Nelle ultime elezioni, nel 2020, il partito ha eletto Tsai Ing-wei presidente e Lai Ching-te vicepresidente.
Nel periodo precedente alle elezioni, la Cina ha ripetutamente denunciato Lai come un pericoloso separatista e ha respinto i suoi appelli al dialogo.
Per la Cina si tratta di una provincia ribelle che fa ancora parte del suo territorio. Per il governo taiwanese l’isola è uno stato indipendente, amministrato secondo una propria costituzione, e per decenni è stata considerata lo stesso governo cinese, in esilio. Questo perché gli attuali governanti di Taiwan erano i nemici sconfitti dai comunisti che attualmente governavano la Cina negli anni ’40.
La maggior parte dei paesi del mondo non riconosce Taiwan come paese
L’esito del voto probabilmente peggiorerà le già non buone relazioni tra Taiwan e Cina, e addirittura accelererà i piani cinesi di invadere l’isola.
Alcune ore prima dell'inizio delle votazioni, la Cina ha minacciato esplicitamente i politici favorevoli all'indipendenza di Taiwan: il governo cinese ha dichiarato che prenderà tutte le misure per “schiacciare” qualsiasi progetto di indipendenza e che questo è incompatibile con la pace.