Papa Francesco si è scusato martedì (28) per le parole usate in un incontro con i vescovi la scorsa settimana quando ha detto ai leader italiani di non accettare apertamente i gay nei seminari.
Secondo giornali italiani, il pontefice avrebbe fatto queste osservazioni chiedendo ai vescovi italiani di non accettare apertamente gli omosessuali. Alcuni veicoli italiani hanno riferito che Francisco ha utilizzato nel fare la richiesta le espressioni “frociaggin” e “bichice”, che grosso modo si possono tradurre con “frocio” o “bichice”.
Le parole sono considerate umilianti per la comunità LGBTQIA+ e hanno sorpreso la folla di oltre 200 persone.
L’italiano però non è tra le lingue dominanti del papato e si ritiene che ci sia stato un malinteso, e in un’altra occasione il religioso aiutò un giovane usando l’aggettivo psicotico invece di psicologo. Ha cercato il leader per aiutarlo.
In una dichiarazione diffusa tramite il suo portavoce Matteo Bruni, il presidente “non ha mai avuto l’intenzione di offendere o esprimere norme omosessuali”.
“Il Papa non ha mai voluto offendere o esprimersi in termini omofobi e si scusa con coloro che si sono sentiti offesi dall’uso di un termine condannato da altri”, ha detto il portavoce.
Bruni ha anche ricordato che nel corso del comunicato il papa ha affermato più volte che “la Chiesa cattolica è aperta a tutti”.
In precedenza, l’87enne cattolico aveva rilasciato dichiarazioni e aperture alla comunità LGBTQIA+ durante i suoi 11 anni di pontificato. Nel 2013, “Chi sono io per giudicare se qualcuno è gay, cerca Dio e di buona volontà?” Ha detto notoriamente.
L’anno scorso ha permesso ai preti di benedire le coppie dello stesso sesso, scatenando una forte reazione da parte dell’ala più conservatrice della chiesa.