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Nel 2021 in Brasile circa 13,2 milioni di persone lavoravano come piccoli imprenditori individuali (MEI), pari al 69,7% del numero totale di aziende e altre organizzazioni e al 19,2% del numero totale di persone formalmente impiegate.
Dal 2019 al 2021 si è registrato un aumento del numero di PMI in termini assoluti, in termini di partecipazione al numero totale di aziende e altre organizzazioni e di numero totale di dipendenti occupati.
Nel 2021 il tasso di ammissione al MEI è stato del 22,0%, pari a 2,9 milioni, quasi la totalità delle nascite. Nello stesso periodo il tasso di uscita ha raggiunto il 6,5%, pari all’uscita di 857mila. Il risultato è stato un saldo positivo di 2,1 milioni di MEI.
Il numero di datori di lavoro MEI non è ancora tornato ai livelli pre-pandemia. Nel 2019 le piccole imprese con dipendenti erano 146,3mila, mentre nel 2021 il numero è sceso a 104,9mila.
I dati provengono dall’indagine senza precedenti sulle statistiche delle iscrizioni al MEI, pubblicata mercoledì (4) da IBGE.
Circa il 50,2% delle piccole imprese di investimento lavora nel settore dei servizi e il 29,3% nel commercio e nella riparazione di automobili e motociclette.
Le attività alle quali le PMI hanno partecipato in misura maggiore rispetto al totale dei dipendenti formali sono state gli altri servizi (60,5%) e vitto e alloggio (43,1%).
Nel 2021, dei 13,2 milioni di MEI, 9,2 milioni (70,0%) erano nel mercato del lavoro formale tra il 2009 e il 2021.
Gli stati con il maggior numero di istituti scolastici intermedi sono San Paolo (3,6 milioni), Rio de Janeiro (1,5 milioni), Minas Gerais (1,5 milioni), Paraná (825,8 mila) e Rio Grande do Sul (799,1 mila).