Questo giovedì (10), il governo italiano ha firmato un protocollo d’intesa con KKR Fund per l’acquisto fino al 20% del capitale della futura società di rete fissa. L’accordo iniziale prevede che il Ministero dell’Economia e delle Finanze, nonostante il suo ruolo di minoranza, svolga un ruolo fondamentale nella definizione delle scelte strategiche della cosiddetta “NETCO”.
Secondo fonti in Italia, il governo ha ritenuto necessario detenere una partecipazione nell’asset della rete di trasporto e accesso in fibra, che ha portato all’accordo con il fondo statunitense. Va ricordato che il governo ha cercato di ottenere una maggiore partecipazione attraverso Cassa Depositi e Prestiti Spa, una banca statale italiana, ma KKR è stata selezionata dal comitato perché l’offerta era più alta.
Insieme a quello, L’investimento del governo italiano raggiungerà i 2 miliardi di euro. Il fondo KKR avrà tempo fino alla fine di settembre per formalizzare l’offerta obbligazionaria per la rete fissa di TIM. Finora non si sa ufficialmente quale sia la proposta accettata dalla società, ma gli agenti puntano sui fondi. Ha fornito un importo di 23 miliardi di euro, compresi alcuni pagamenti aggiuntivi sul debito dell’operatore..
In ogni caso, questo è più di quanto inizialmente offerto nel 2021, che era di circa 10,8 miliardi di euro, che è già un premio di quasi il 50% per quell’anno. Il consiglio di amministrazione di TIM si riunirà ad ottobre per valutare la futura proposta.
TIM Brasile, di proprietà del Grupo TIM, ha più che raddoppiato il proprio utile netto nel secondo trimestre di quest’anno, raggiungendo i 638 milioni di R$, contro i 313 milioni di R$ dello stesso periodo dello scorso anno.
L’operazione brasiliana è una delle principali fonti di ricavo per la società italiana, in quanto la maggior parte dei ricavi di Telecom Italia deriva dai buoni risultati in Brasile. Per questo, nonostante i problemi economici del gruppo, non è stata presa in considerazione la possibilità di vendere TIM Brasile, “solo a fronte di un’offerta terribile”, secondo l’amministratore delegato del gruppo, Pietro Labriola.