Mercoledì 13 di questo mese è stata resa pubblica la decisione con cui un giudice della contea di Fulton, situata in Georgia, negli Stati Uniti, ha ritirato sei accuse nel caso di interferenza elettorale che coinvolgeva l'ex presidente Donald Trump e altri diciotto imputati.
Il giudice Scott McAfee, incaricato del caso, ha affermato che lo Stato non ha fornito dettagli sufficienti per sostenere le accuse “Richiesta di violazione del giuramento a un pubblico dipendente”.
A livello giudiziario, McAfee ha espresso preoccupazione per l'inesattezza delle accuse, sottolineando che sebbene il comportamento degli imputati sia stato ampiamente pubblicizzato, l'assenza di dettagli su come sono stati commessi esattamente i crimini rende impossibile per gli imputati una preparazione adeguata. Le loro difese.
Il giudice ha sottolineato che senza un'adeguata identificazione degli atti illeciti, le accuse non soddisfano i requisiti legali. Queste sei accuse fanno parte di un caso più ampio che accusa Trump e i suoi alleati di aver tentato di interferire nei risultati delle elezioni presidenziali del 2020 in Georgia, cercando di ribaltare la sconfitta elettorale dell’ex presidente.
Le accuse respinte riguardano presunti tentativi di convincere i funzionari statali a violare i loro doveri, compresi gli sforzi per persuadere i legislatori della Georgia a nominare delegati alternativi e le richieste del segretario di Stato della Georgia Brad Raffensperger di ribaltare i risultati elettorali.
Nel frattempo, McAfee sta indagando sulle accuse contro il procuratore distrettuale di Fulton Fanny Willis, accusata di aver assunto il consulente Nathan Wade mentre avevano una relazione romantica non rivelata e di aver beneficiato finanziariamente da tale nomina.
Entrambi hanno negato le accuse durante l'ultima udienza e nelle prossime settimane è prevista una decisione sull'eventuale rimozione di Willis e della sua squadra dal caso.
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