Il giudice del tribunale penale di Rio de Janeiro Gustavo Gomez Khalil ha ordinato l’espulsione di una donna italiana condannata a 3 anni, 9 mesi e 15 giorni di carcere in regime semiaperto per rapimento privilegiato. È in libertà vigilata dall’ottobre dello scorso anno.
Per questo motivo, ai sensi della sezione 95 della legge sulla migrazione (legge 13,445 / 2017), la difesa ha chiesto il rilascio anticipato dell’autore del reato e la conseguente espulsione. La difesa ha anche confermato la richiesta dell’imputato di prendersi cura della figlia più giovane, che vive in Italia.
In primo luogo, la procura ha rilasciato una dichiarazione di opposizione allo sfratto perché ha inteso che la mossa avrebbe reso impossibile l’esecuzione della sentenza in custodia cautelare “ancora pendente, ammesso che la pena scada il 21/8/2022”.
Tuttavia, dopo una nuova petizione per la difesa, MP. Riconsiderato e espresso parere positivo, sulla base delle indicazioni che l’autore del reato si trova in una situazione socialmente vulnerabile, che riduce le possibilità di ristrutturazione sociale, oltre a manifestare interesse a reintegrarsi nel proprio Paese. Fonte.
Il magistrato ha concordato con le argomentazioni del parlamentare, concludendo che gli italiani avevano già adempiuto al 70% degli addebiti richiesti e non avevano informazioni sul mancato rispetto della libertà condizionale. Secondo Galilee, anche i documenti del consolato italiano hanno confermato le accuse di sicurezza.
“Inoltre, come sottolinea giustamente il parlamentare, le condizioni per monitorare le restrizioni imposte sono deboli, e ci sono indicazioni che l’autore del reato possa trovarsi in una situazione di vulnerabilità sociale, che riduce le possibilità di ristrutturazione sociale. Il giudice ha concluso.
Secondo l’avvocato italiano, Fernando Henrique Cardoso Neves, Questa decisione si occupa della razionalità intrinseca dei diritti umani. “Mentre l’espulsione è già stata decisa, lo straniero spenderà la sua pena solo in Brasile ed esclusivamente per l’innocuo scopo di condanna: dolore irrazionale. In previsione dell’espulsione, i VEP possono ora incontrarsi quando andranno in Italia”, ha detto. .
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0314363-81.2018.8.19.0001