Sabato, il documentario “A los libros ya las mujeres canto” della regista spagnola María Elorza ha vinto il Gran Premio Vicente Pinto Abreu al Festival Porto/Post/Doc come miglior film nella competizione internazionale.
La giuria ha assegnato il premio, del valore di tremila euro, “alla sorpresa più apprezzata di questo concorso, un film che sembra organicamente caldo e pieno di umorismo, amichevole e un po’ oscuro allo stesso tempo”, ha affermato la giuria. risoluzione.
La regista basca, classe 1988, ha vinto il premio principale del festival dedicato al cinema documentario con il primo lungometraggio della sua carriera, che ha già proiettato a San Sebastian e Rotterdam, nel film “In cui la letteratura e le donne sono in armonia.”
“È una poesia di quattro donne che trovano nella gioia dei libri e della lettura una forma di resistenza all’ignoranza e all’intolleranza. […] “Una raccolta di storie raccontate attraverso molteplici materiali con un obiettivo semplice: rivelare il ruolo culturale delle donne nella società contemporanea”, si legge nella sintesi.
La giuria, composta da Leo Goldsmith, Salomé Gashi e José Luis Cienfuegos, ha elogiato il lavoro dedicato alla bibliografia per la sua “leggerezza e profondità”, un “lavoro costantemente innovativo” che è “combinato in modo selvaggio e preciso, e si muove facilmente tra i diversi libri. Documenti storici: familiari, letterari e cinematografici.
Elorza, del resto, è stata una dei due registi in evidenza nella decima edizione della manifestazione, che si è conclusa oggi dopo aver preso il via il 17 novembre a Porto, insieme all’italiano Alessandro Comudin, con diversi lavori presentati fuori concorso, con il suo nome o con Maeder Iriart (“Las Chicas de Passaic”).
Nel concorso “Cinema Valado” per film portoghesi o di lingua portoghese, il vincitore è stato “Lucifes: dove non c’è visione, il popolo perirà” del regista Ricardo Leite.
Il regista “parte dai ricordi dell’infanzia e li unisce alle conversazioni con suo padre, ex combattente della guerra coloniale poi arrestato”, in un’opera interamente girata sotto forma di film cinematografico.
La decisione, presa all’unanimità tra Mathieu Orléans, Maria do Carmo Bessara e Luís e Paris, è stata dovuta alla “eccezionale autenticità del viaggio introspettivo”, e la giuria ha assegnato una menzione d’onore anche al film “2720” di Basil da Cunha.
La sezione dedicata alle iscrizioni ha evidenziato la produzione spagnola “Siete Jereles”, un’opera sul flamenco di Gonzalo García Pelayo e Pedro J. Romero, così come “Rabab”, un breve documentario di Marta Vaz sugli studenti di musica afghani a Lisbona, premiato nel concorso Cinema Novo. .
Il premio, assegnato agli studenti delle scuole secondarie di Porto, è andato al romanzo “Storie di ragazze” della scrittrice polacca Agha Borzem.
La decima sessione del festival ha assegnato anche un premio di 20mila euro, insieme a Filmaporto, nell’ambito del finanziamento “Working Class Heroes”, per un progetto girato nella città di Porto, andato a Thomas Baltazar.