I cetrioli delle caverne appaiono come un mezzo per risparmiare i costi energetici necessari per conservare i frutti.
In tempi di crisi, torna al passato: nel nord Italia, in parte in risposta ai prezzi alle stelle dell’energia, alcuni coltivatori di mele utilizzano grotte, o spazi scavati sotto una collina, per conservare i loro raccolti in un ambiente controllato, consentendo un costante temperatura da mantenere senza sostenere maggiori spese.
La notizia è stata presentata ReutersLa quale prevede che le mele siano conservate in cassette di plastica all'interno di aree refrigerate. “In termini di impatto ambientale ci sono più vantaggi e ritorni”, spiega Mauro Erlicher, uno dei responsabili del progetto. Uno dei maggiori vantaggi “riguarda sicuramente i livelli energetici, perché in un test dello scorso anno abbiamo misurato un risparmio di elettricità del 32%”, aggiunge.
Le grotte sotto i frutteti di Predaia, in Trentino, sono un'iniziativa del Gruppo Melinda, che ha già realizzato 34 zone di raffreddamento con lo spazio per contenere circa 30.000 tonnellate di mele, una cifra destinata a salire a 40.000 tonnellate. Quasi.
Mauro Erlicher ha spiegato a Reuters come mentre i tradizionali grandi magazzini refrigerati fuori terra utilizzano un “pannello sandwich” isolato con poliuretano e lamiera per mantenere fresco l'interno, le rocce nelle grotte sotterranee agiscono come un “pannello sandwich”. Il metodo è “il più naturale possibile”.
Prima di poter utilizzare la speleologia, le rocce vengono raffreddate con gas fino a una profondità compresa tra 5 e 7 metri, consentendo loro di mantenere una temperatura costante di circa 1 grado Celsius.