“Il Paese ha bisogno di coesione per riprendere a lavorare, non di nuovi conflitti in cui è troppo preoccupante per alcuni partiti vedere e alimentare così una sorta di mercato elettorale. Recentemente è apparsa una pericolosa retorica non scientifica, che si è infiltrata nella società e nella politica. Non dovrebbe essere cancellata delle dogane.” Capo Plr Alessandro Speziali Davanti alla Commissione cantonale radicale liberale, che si riunisce questa sera a Lugano dopo le vacanze estive, ma il concetto espresso è semplice e pacato: attacco.
Le città e le campagne non dovrebbero essere contrapposte all’opposizione
Già, perché condannando «le polemiche sorte, come quelle tra città e campagna esplose il 1° agosto, o i fischi dei tuoni a Lugano in un discorso solenne, o tra la scienza e chi nega i fatti», trae anche Speziale quale dovrebbe essere la linea per lui. : il contrario. “La coesione dovrebbe essere il segno della ripartenza, a tutti gli effetti”. A giudicare dal contrasto tra città e campagna che è entrato in polemica con la bomba che il presidente nazionale dell’Udc, Marco Chiesa, ha sganciato in occasione della festa nazionale: “Ho sentito il tentativo di provocare nuovi conflitti e mi è dispiaciuto vedere la divisione tra città e campagna: non necessità di instaurare qualsiasi tipo di conflitto politico tra periferie .e città, come in Ticino, non bisogna mettere in competizione valli e città”.
“Tutti sono liberi, ma non dalle conseguenze del comportamento”
In questo momento di pandemia, dove la coesione sta già ‘scricchiolando’, è ora di dirigere il Plr piuttosto che ‘capire che è la strada maestra’. Guardando soprattutto all’attualità, in particolare alle lettere inviate ieri dal Consiglio Federale in merito ai requisiti della tessera Covid per determinate attività ed eventi. “Qui è dove avviene una nuova lotta”, dice Speziale. E Plr’ dovrebbe discuterne, perché stiamo parlando di libertà da diversi punti di vista. Non farsi vaccinare, ma anche non soccombere a restrizioni che mettono a rischio posti di lavoro, investono nel settore culturale e sportivo, danneggiano la salute dei giovani ed evidenziano gap formativi. Insomma: “Come liberali, dobbiamo piantare il chiodo nel dibattito ed evitare di litigare tra chi è stato vaccinato e chi non è stato vaccinato. Ma dobbiamo dire chiaramente che tutti sono liberi ma non immuni dalle conseguenze dei comportamenti. “
“La libertà è una questione morale, non solo economica”.
Speziale dice di aver colto nel segno nel dibattito. Sì, perché “questi nuovi scenari aperti dovrebbero interessarci, perché non è solo una questione economica, ma anche morale. E quando si parla di libertà, la morale gioca un ruolo importante. In questi mesi abbiamo visto tutti cosa significa restringere le libertà – ha proseguito il presidente liberale radicale – e solo grazie al Federalismo, per motivi di coesione, abbiamo evitato di assistere a disordini sociali e ribellioni di piazza contro le decisioni dei governi come vediamo. Fuori dal Paese. Impariamo”.
“Ci sono quelli che minano l’intero discorso scientifico”.
Sempre in tema di coronavirus, Speziale avverte nel suo intervento “parlamentare” del “grande pericolo” a cui va incontro: “Invece di cercare di sottolineare il ruolo della politica di fronte a indicatori esperti e scientifici, c’è chi indebolisce il discorso scientifico Speziale non è mai stato così affettuoso con il Consiglio La Fed, come ha detto più volte negli ultimi mesi, è troppo impegnata con il gruppo di lavoro scientifico senza valutare adeguatamente tutti gli altri aspetti, ma le critiche, spiega, anticipando potenziali interrogativi o critiche , “era dovuto al fatto che il ruolo della politica non è stato adeguatamente definito”. Quello che dobbiamo fare è prendere la verità scientifica e mediarla con altri discorsi sulla società, come l’economia, l’occupazione, la cultura, lo sport e lo stato naturale delle persone”.
Quindi, ora come prima, “È meglio trovare una chiave pubblica per il bene comune. Richiedere agli scienziati dati e prove e poi definire la politica è una cosa, e minare quell’evidenza è un’altra. Per noi liberali, questo è un obiettivo importante di pensiero, e il pensiero non scientifico non dovrebbe essere chiarito”. Ripeto: è preoccupante che alcune forze politiche considerino questo un nuovo mercato elettorale”.