La dimensione simbolica dell’uomo pervade le diverse pratiche culturali. Questa capacità di produrre prodotti materiali e immaturi rivela le caratteristiche e le abitudini che lo identificano, ad esempio, da altre persone. Attraverso il modo in cui parla, il modo in cui si veste, il modo in cui prepara il cibo, la cultura di un popolo è la sua identità nel tempo e nello spazio della storia, ed è parte di un processo di movimento permanente.
L’italiano è una delle culture che fa parte di Pento Gonsalves. EMTI
L’inizio del progetto va contro la parola “immigrato”, spesso usata come termine improprio, come se fosse un crimine. È comune usare l’immagine coloniale in modo caricaturale. Molte critiche, come la pronuncia della “R” debole, vengono dal modo in cui ci esprimiamo. Secondo Patricia, “Poiché la nostra lingua è parte della nostra identità culturale, abbiamo un senso di appartenenza molto forte. La storia dell’immigrato italiano dimostra i sentimenti per la terra, il lavoro, la forza e il coraggio, le qualità che portiamo con noi”.
Il patrimonio culturale dell’immigrato italiano continua ed è molto nei valori tramandati nel linguaggio quotidiano del comune, di generazione in generazione, nella religione, nella valutazione del lavoro e del cibo. “È prezioso presentare allo studente le opinioni positive del colonialista e il suo contributo alla trasformazione di Pento Convells in un importante comune a livello nazionale. Gli studenti devono capire “, insiste Juliana.
Tra le attività del progetto una conferenza sulla lingua veneta con lo studioso e professore Fernando Menakatti; Visita al Punto Culturale dei Valdos Vinhdos, coordinata da Sandro Giordani; Registrazione degli elementi del patrimonio culturale (beni mobili, beni immobili e conoscenze astratte) relativi all’immigrazione italiana nel comune attraverso moduli specifici; Un’estensione della mappa del patrimonio culturale, che dovrebbe essere su una mappa, una mostra di edifici e fotografie registrate dagli studenti; E ricerca su come la lingua degli antenati interferisce con il nostro vocabolario, pronuncia e sintassi. Per l’ultima fase, il progetto enumera il contributo del ricercatore italiano Alberto Frozen, che sta scrivendo la sua tesi di dottorato in Olanda sul rapporto tra le lingue nel sud del Brasile.
La direttrice Andresa ha discusso dell’importanza della comprensione da parte degli studenti e degli studenti del lavoro degli immigrati e dei colonialisti per la crescita/sviluppo di Pento Gonsalves. L’agricoltura ha sempre avuto un ruolo importante nel nostro comune e la storia ci mostra le tradizioni lasciate dagli immigrati. Gli studenti devono capire che il passato è nel presente e che il successo del futuro dipende dalle nostre azioni nel passato. Il progetto cerca di valutare il nostro colonialismo, la nostra lingua, il nostro accento, i nostri usi e costumi, esemplificando la forza e il coraggio che Pento-Convales ha creato nel lavoro della gente.
Fonte: Ufficio Relazioni Sociali del Comune
Foto: EMTI So Roque / Rivelazione