Nel suo Prospettivo macroeconomico autunnale, pubblicato oggi, l'amministratore delegato della Comunità ha osservato che “l'Italia si sta riprendendo da un profondo divario nella produzione” dovuto al Covid-19, anche se ha sottolineato che “la pandemia e le sue ripercussioni negative continuano e influiscono sull'attività economica. ” Soprattutto nel campo dei servizi durante il periodo in esame.”
La Commissione europea ha avvertito in queste previsioni per l’Italia, che è stato uno dei paesi più colpiti dalla prima ondata di Covid-19, che “è improbabile che la ripresa sia sufficiente affinché la produzione reale ritorni ai livelli pre-pandemia entro il 2022”. .
Pertanto, per il 2020, Bruxelles prevede ora una recessione in Italia del 9,9%, il che rappresenta un miglioramento rispetto alla previsione precedente, quella estiva intermedia pubblicata a luglio, che parlava di un calo del Pil dell’11,2%.
In questa previsione pubblicata oggi, l'istituto stima anche una ripresa più lenta di quanto precedentemente previsto, con l'economia italiana che crescerà del 4,1% nel 2021 e rallenterà al 2,8% nel 2022.
Questi dati si confrontano con le stime di crescita del 6,1% nel 2021 nelle previsioni intermedie per l’estate.
“Nel 2021, il significativo effetto transitorio dovrebbe sostenere la crescita prevista della produzione del 4%, sebbene ostacolata dalla recente forte recrudescenza della pandemia e dall’imposizione di misure di contenimento”, contestualizza la Commissione europea.
L’anno successivo, secondo Bruxelles, la crescita italiana dovrebbe rallentare al 2,8%, il che significa che il livello di produzione dell’economia rimarrà al di sotto del livello pre-pandemia.
In un momento in cui i contagi raggiungono il picco in Europa a causa di una recrudescenza dei casi, accompagnata anche da un aumento significativo dei ricoveri e dei decessi legati al Covid-19, la Commissione europea sottolinea che queste previsioni sono “soggette a notevole incertezza e rischi di una crescita- relativo rallentamento”. Epidemia”.
Per quanto riguarda la disoccupazione, l'Esecutivo comunitario prevede tassi in Italia pari al 9,9% quest'anno, che dovrebbero salire all'11,6% nel 2021 e all'11,1% nel 2022, al di sopra della media dell'Eurozona.
Secondo queste previsioni, il deficit italiano dovrebbe salire al -10,8% nel 2020, per poi migliorare nel 2021 al -7,8% e al -6% nel 2022, un andamento simile a quello registrato per il debito pubblico.
La Commissione europea ha spiegato che “dopo il forte aumento previsto nel 2020, il deficit e il debito pubblico dovrebbero diminuire lentamente nel 2021 e nel 2022”.
Per quanto riguarda l’inflazione, altri indicatori presi in considerazione sono che i prezzi dovrebbero scendere dello 0,1% quest’anno e aumentare dello 0,7% e dell’1% rispettivamente nel 2021 e nel 2022.
“Si prevede che l’inflazione dei prezzi al consumo diventi leggermente negativa quest’anno e inizi a riprendersi moderatamente nel 2021”, ha concluso Bruxelles.
Le previsioni macroeconomiche autunnali della Commissione Europea arrivano in un momento di seconda ondata di Covid-19, con l’economia colpita dal deterioramento della situazione sanitaria.